Un orologio meccanico semplice contiene all’incirca 130 componenti, gli orologi più complessi alcune centinaia. Il famoso «Calibre 89» della Patek Philippe contiene 1728 parti ed è con tutta probabilità l'orologio più complesso mai realizzato.
I componenti di un orologio

Le parti principali di un orologio meccanico semplice comprendono:
- la molla principale, che permette di azionare il movimento
- il bilanciere che, con la sua oscillazione costante, permette la ripartizione del tempo
- la ruota di scappamento, che distribuisce gli impulsi del bilanciere
- il rocchetto che trasmette il movimento
- la corona di carica (negli orologi a ricarica manuale) o il peso (negli orologi automatici)
- la ruota della minuteria che attiva le lancetteil meccanismo interno all’orologio è chiamato «movimento».
Le complicazioni
Un orologio complesso mostra molte informazioni aggiuntive rispetto alla semplice indicazione dell’ora. Tutti i meccanismi che permettono la visualizzazione di queste funzioni extra sono detti «complicazioni». Tra le più comuni vi sono il datario e il cronometro. Anche le suonerie sono un tipo di complicazione. Quando un orologio mostra, oltre a quelle classiche, le indicazioni astronomiche, viene detto orologio a «grandi complicazioni».
Le complicazioni del Patek Philippe «Calibre 89» includono fasi lunari, ricorrenza della Pasqua, ora in cui sorge e tramonta il sole, indicazione dell’ora siderale e mappa stellare. L’orologio è stato costruito nel 1989 per celebrare il 150° anniversario dell’azienda; il modello fu costruito in solo quattro esemplari, uno dei quali è stato battuto all’asta nel 2004 a Ginevra per più di 6,6 milioni di franchi svizzeri.
L’orologio da polso più complicato a ricarica automatica ad essere prodotto in serie (limitata a 30 esemplari), è il Blancpain 1735, che contiene 740 componenti, ognuno dei quali lavorato, rifinito e decorato a mano. Alcuni componenti non sono più spessi di un capello umano, e l’intricatezza dei pezzi è tale che solo pochissimi orologiai possiedono le capacità necessarie per costruire tutte le combinazioni. Per la creazione di ogni pezzo è necessario un anno di lavoro.
Il celebre «Maria Antonietta»
Nel corso dei secoli gli orologiai si sono dati un gran da fare per cercare di aumentare il numero di complicazioni. Uno degli orologi più famosi mai costruiti fu il «Maria Antonietta», fatto su ordine della Regina di Francia nel 1783 dal grande orologiaio svizzero Abraham-Louis Bréguet (1747–1807). L’orologio vantava tutti i meccanismi d’avanguardia del XVIII secolo, ma si dimostrò una commessa talmente complicata che il suo completamento avvenne dopo la morte di Bréguet e molti anni dopo l’esecuzione alla ghigliottina della stessa Regina. Il «Maria Antonietta», dopo essere passato in mani differenti, nel mese di aprile del 1983 approdò nella collezione di Sir David Salomon presso il «Meyer Memorial Institute» a Gerusalemme, dove fu rubato il giorno di Pasqua. Da anni ormai ci si chiede dove sia mai finito questo prezioso tesoro. Poi ecco arrivare sulla scena Nicolas Hayek – nel cui impero orologiero è nel frattempo entrata a fare parte anche la marca Breguet – che decide di riprodurre il «Maria Antonietta». Dieci orologiai hanno lavorato per tre anni alla riproduzione conforme all’originale, grazie al supporto delle fotografie disponibili. In occasione della fiera «Baselworld 2008», Hayek ha così potuto presentare con evidente orgoglio la nuova opera d’arte.