La Svizzera e i Paesi Bassi rafforzano la collaborazione in ambito consolare


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Berna, Comunicato stampa, 26.08.2013

In occasione della sua visita di lavoro all'Aia, il consigliere federale Didier Burkhalter ha incontrato il ministro degli esteri neerlandese Frans Timmermans nel quadro di un colloquio bilaterale. Durante l'incontro il Capo del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) e il suo omologo neerlandese hanno discusso del mandato negoziale del Consiglio federale sulle questioni istituzionali con l'UE. I due ministri degli esteri hanno inoltre sottoscritto un accordo che fissa le condizioni per adottare misure concrete e condivise nell'ambito dei servizi.

La prosecuzione della via bilaterale con l'UE è stato uno dei temi centrali dell'incontro tra il consigliere federale Didier Burkhalter e il ministro degli esteri neerlandese Frans Timmermans. Burkhalter ha informato Timmermans sul progetto per un mandato negoziale con l'UE sulle questioni istituzionali che il Consiglio federale ha sottoposto a consultazione la scorsa settimana. La soluzione approvata dal Consiglio federale rinuncia alla creazione di nuove istituzioni sovranazionali e garantisce, al contempo, sia l'applicazione uniforme del diritto vigente sia l'indipendenza della Svizzera in qualità di Stato non membro dell'UE. Il ministro degli esteri neerlandese si è dimostrato aperto nei confronti della proposta.

In una dichiarazione d'intenti (letter of intent) i due ministri degli esteri hanno inoltre annunciato di voler vagliare la possibilità di alloggiare in uno stesso stabile le rappresentanze di entrambi i Paesi in alcune località selezionate, una misura che consentirebbe di stabilire sinergie nella manutenzione e gestione dell'edificio così come la fruizione condivisa di servizi nel settore dell'assistenza. Possibili sedi per questa condivisione d'uso potrebbero essere la capitale angolana Luanda e Mascate in Oman.

Inoltre, il consigliere federale Burkhalter e il ministro degli esteri Timmermans hanno sottoscritto un memorandum d'intesa che getta le basi per una possibile cooperazione rafforzata tra i due Stati nell'ambito dei servizi consolari e per l'assistenza ai rispettivi cittadini all'estero. Secondo il consigliere federale Didier Burkhalter si combina «il meglio dei due mondi» e si gettano nuovi ponti, come ha dichiarato rifacendosi al motto della coalizione di governo neerlandese, che nel suo programma ha combinato elementi ripresi da tutti i partiti alleati. Conformemente all'accordo raggiunto oggi, la Svizzera o i Paesi Bassi potrebbero, per esempio, rilasciare attraverso le rispettive ambasciate visti Schengen per l'altro Paese. Inoltre saranno rafforzati lo scambio reciproco di esperienze e le procedure di consultazione comuni.

Il Capo del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) ha infine illustrato alla sua controparte neerlandese le priorità della presidenza svizzera dell'OSCE nel 2014. Come presidente di turno dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE), la Svizzera lavorerà specificamente per promuovere la sicurezza e la stabilità, migliorare le condizioni di vita delle persone e rafforzare le competenze dell'OSCE. Insieme al ministro degli esteri neerlandese, il consigliere federale ha discusso la possibilità di una collaborazione rafforzata durante la presidenza svizzera dell’OSCE.

La Siria al centro dei colloqui con i rappresentanti degli organismi internazionali

Al mattino il consigliere federale Didier Burkhalter aveva visitato l'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (OPAC) e affrontato con il suo direttore generale Ahmed Üzümcü, tra l'altro, il tema dell'attuale situazione in Siria. Durante il colloquio il Capo del DFAE ha confermato che, se desiderato, la Svizzera è disposta a mettere a disposizione della missione ONU che sta cercando prove di un possibile impiego di armi chimiche in Siria le competenze analitiche del laboratorio di Spiez.

Anche lunedì pomeriggio, nel corso dell'incontro con il presidente della Corte penale internazionale (CPI) Sang-Hyun Song, il consigliere federale Didier Burkhalter parlerà della situazione in Siria. A gennaio 2013 la Svizzera, appoggiata da 57 Stati, aveva invitato con una lettera il Consiglio di sicurezza dell'ONU a deferire alla CPI il dossier sulla Siria. È necessario indagare sulle innumerevoli accuse di perpetrazione di crimini di guerra e contro l'umanità in Siria e portare a giudizio i responsabili di ogni parte in conflitto. La Svizzera è fermamente convinta che, senza un procedimento coerente contro l'impunità, in Siria non sarà possibile ripristinare una pace duratura. Per la Svizzera la CPI è l'organismo adatto per la lotta contro l'impunità in Siria perché la Corte è già pienamente operativa, dispone del necessario know how e il suo finanziamento è garantito.


Informazioni supplementari:

Dossier web sulla visita di lavoro all’Aia, Paesi Bassi (de)


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