Escalation militare in Siria: presa di posizione del DFAE

Comunicato stampa, 28.02.2020

Il DFAE è molto preoccupato per l’escalation militare nella Siria nord-occidentale, che ha gravi conseguenze sulla popolazione civile. Invita pertanto tutte le parti in conflitto a rispettare rigorosamente il diritto internazionale, in particolare il diritto internazionale umanitario, e a tornare al tavolo dei negoziati per porre immediatamente fine ai combattimenti. Il 27 febbraio 2020 la Svizzera ha espresso le proprie preoccupazioni dinanzi al Consiglio dei diritti umani dell’ONU.

Il DFAE è molto preoccupato per l’escalation militare nella Siria nord-occidentale (provincia di Idlib e campagna di Aleppo). Dall’inizio di febbraio, secondo l’ONU almeno 134 civili, tra cui 44 bambini, sono stati uccisi e 11 strutture sanitarie nonché 15 scuole sono state colpite da attacchi. Il DFAE invita tutte le parti in conflitto a rispettare rigorosamente il diritto internazionale, in particolare il diritto internazionale umanitario, proteggendo la popolazione e le infrastrutture civili e adottando tutte le misure precauzionali possibili. È inoltre fondamentale garantire la cosiddetta «zona di de-escalation» a Idlib, a favore della quale si sono impegnati l’Iran, la Russia e la Turchia.

Il proseguimento dell’offensiva militare ha determinato nuovi massicci sfollamenti forzati, aggravando ulteriormente la situazione umanitaria, sia nell’immediato che a lungo termine. Sempre secondo l’ONU, dall’inizio della nuova offensiva – nel dicembre del 2019 – quasi un milione di persone sono state sfollate nella Siria nord-occidentale, dove vivono in condizioni disastrose con temperature sotto lo zero. Il DFAE invita pertanto tutte le parti in conflitto a garantire con urgenza un accesso umanitario rapido, duraturo e senza ostacoli affinché sia possibile fornire l’assistenza e la protezione necessarie. L’aiuto transfrontaliero è una delle soluzioni indispensabili a tal fine.

Il 27 febbraio 2020 la Svizzera ha espresso le proprie preoccupazioni dinanzi al Consiglio dei diritti umani dell’ONU in una dichiarazione congiunta con l’Austria, il Liechtenstein e la Slovenia. A intervalli regolari invita inoltre gli Stati impegnati militarmente in Siria a cessare le ostilità, a garantire l’accesso umanitario e a continuare nella ricerca di una soluzione politica. A tale scopo, il DFAE discuterà con l’Iran, la Russia e la Turchia in merito a queste preoccupazioni relative alla situazione attuale.

Solo tramite una soluzione politica è possibile porre fine alle sofferenze del popolo siriano e ottenere una pace duratura che garantisca i diritti di tutti i cittadini e le cittadine. È indispensabile tornare al tavolo dei negoziati sotto l’egida delle Nazioni Unite a Ginevra, un processo di pace che il DFAE sostiene attivamente.


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