Cash and Voucher Assistance (CVA): rendere le persone colpite da crisi protagoniste della risposta umanitaria

Gli abitanti di Danza, in Nigeria, ricevono pagamenti nell'ambito del programma «cash-for-work».
Gli abitanti di Danza, in Nigeria, ricevono pagamenti nell'ambito del programma «cash-for-work». © Tagaza Djibo

La CVA è una modalità per fornire aiuti umanitari attraverso denaro contante, digitale o buoni. Le persone colpite dalle crisi sono quelle maggiormente in grado di identificare i propri bisogni più urgenti. La CVA offre loro la scelta e la flessibilità di acquistare beni essenziali e di accedere ai servizi di base secondo le loro preferenze. La Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) utilizza la CVA in risposta alle emergenze e alle crisi prolungate nonché in tutti i settori che rientrano nella sfera umanitaria, come gli alloggi, la salute, l’acqua, i servizi igienici e l’istruzione.

Ruoli chiave della DSC

In qualità di pioniere della CVA, dalla fine degli anni Novanta la DSC ha realizzato oltre 30 progetti in questo ambito. La concessione di denaro contante per coprire i bisogni di un’intera famiglia dopo un uragano o la fornitura di materiali da costruzione acquistati nei mercati locali in seguito a un terremoto sono solo due esempi di CVA utilizzati dal Corpo svizzero di aiuto umanitario (CSA).

La Svizzera svolge tre ruoli chiave nella CVA umanitaria: in primo luogo, come attore, la DSC risponde a eventi naturali, conflitti armati e crisi prolungate attuando i propri progetti di CVA. Può anche sostenere le attività dei principali partner dell’ONU e di ONG locali e internazionali in questo ambito attraverso l’impiego di specialisti del CSA. In secondo luogo, in qualità di sostenitore, la DSC promuove il fatto che la CVA venga presa sistematicamente in considerazione e che si aderisca a standard di qualità. In terzo luogo, quale donatore, la DSC finanzia le organizzazioni partner che attuano progetti con una componente di CVA.

Utilizzare i mercati e i servizi locali nella risposta umanitaria

Anche se i beni di base, come il cibo e l’acqua, possono spesso essere acquistati nei mercati locali, i donatori e le organizzazioni umanitarie hanno storicamente preferito spedire tonnellate di materiale di aiuto dal proprio Paese alle regioni colpite da una crisi. Questa scelta può avere un impatto negativo sull’economia locale, poiché i commercianti si trovano di fronte a un enorme afflusso di merci e articoli gratuiti con cui non possono competere.

La CVA, invece, consente agli attori umanitari di collaborare con i mercati locali e di sostenerli. Trasferendo il luogo d’acquisto dal mercato globale a quello locale, i commercianti e gli agricoltori presenti sul posto possono continuare la propria attività anche in situazioni di crisi. Inoltre, facendo affidamento sui fornitori di servizi esistenti e incoraggiando soluzioni locali, è possibile facilitare la ripresa. Infine, spesso la CVA riduce i costi logistici, sia in termini di tempo che di denaro, poiché la consegna di beni umanitari non comporta lunghe distanze.

L’analisi accurata della situazione di mercato nella regione colpita è quindi una parte fondamentale della valutazione della fattibilità di un progetto di CVA e della sua corretta progettazione. Inoltre, è necessario disporre di un sistema di pagamento affidabile, ma soprattutto che i beneficiari e le comunità interessate siano favorevoli a questa modalità di aiuto.

Contesto

L’uso della CVA è cresciuto rapidamente negli ultimi anni, sostituendo sempre più la distribuzione di beni in natura. Oggi rappresenta un quinto degli aiuti umanitari internazionali. Tuttavia, vi è ancora un ampio margine per incrementare ulteriormente questo approccio. Secondo alcune ricerche, se la CVA venisse impiegata ovunque fosse possibile e appropriato, potrebbe rappresentare dal 30% al 50% dell’assistenza umanitaria internazionale. Pertanto, la DSC sostiene con forza la sua diffusione nel campo degli aiuti umanitari, pur riconoscendo che garantire progetti di assistenza in contanti di buona qualità comporta potenziali rischi e sfide.

La DSC fa parte del CALP Network, una rete che riunisce oltre 90 organizzazioni in tutto il mondo. Insieme ad altri partner, la DSC sta lavorando per diffondere le conoscenze sull’uso della CVA tra gli operatori umanitari. Inoltre, analizza l’uso di strumenti digitali e nuove tecnologie per la consegna di contanti e buoni.

Progetti attuali

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