Comunicato stampa, 11.09.2020

Dopo il devastante incendio nel campo profughi di Moria sull’isola greca di Lesbo nella notte del 9 settembre 2020, la Svizzera ha reagito rapidamente offrendo senza indugio aiuto umanitario al governo greco. Oltre all’aiuto sul luogo, la Svizzera partecipa anche all’accoglienza di 400 minori non accompagnati. La SEM ha espresso l’intenzione di accogliere 20 bambini e giovani provenienti dal campo profughi devastato dall’incendio. La ricollocazione completa dei migranti di Moria non è al momento prioritaria nell’UE. Nella riunione dell’11 settembre 2020, il Consiglio federale è stato informato sulla situazione.

Dopo l’incendio nel campo di Moira sull’isola di Lesbo, la situazione non è chiara e l’entità precisa del danno non è ancora nota. È tuttavia probabile che il campo sia in gran parte distrutto o perlomeno inabitabile per molto tempo. La Confederazione è preoccupata per questa situazione, la segue costantemente e i dipartimenti coinvolti si coordinano in merito. La Svizzera è in stretto contatto con la Grecia e con l’Unione europea.

Prioritario l’aiuto sul luogo

Al momento è prioritario l’aiuto umanitario sul luogo. Si tratta innanzitutto di garantire senza indugio l’alloggio, il sostentamento e la protezione dei migranti. Già nelle prime ore del mattino del 9 settembre 2020 vi sono pertanto stati i primi contatti con le competenti autorità greche.

D’intesa con le autorità greche, il DFAE fornirà circa una tonnellata di materiale di soccorso. Oggi, venerdì 11 settembre 2020, un aereo del Servizio di trasporto aereo della Confederazione vola ad Atene con a bordo sacchi a pelo, materassini, bidoni d’acqua, utensili da cucina e altro materiale di soccorso, conformemente a quanto chiesto dalle autorità greche. A bordo dell’aereo vi sono anche due specialisti del Corpo svizzero di aiuto umanitario (CSA). Per poter reagire alle esigenze più urgenti delle persone colpite, il DFAE ha messo a disposizione fino a 1 milione di franchi per l’aiuto umanitario.

Evacuati 400 minori non accompagnati

L’incendio ha reso particolarmente precaria la situazione di 400 minori non accompagnati. Questi bambini e giovani particolarmente vulnerabili devono essere immediatamente evacuati e trasferiti in altri Paesi europei. Sotto la presidenza tedesca, l’UE ha avviato il coordinamento dei lavori per l’accoglienza di questi minori. La SEM ha già risposto a una domanda informale da parte della Germania e ha espresso l’intenzione della Svizzera di partecipare a questi sforzi accogliendo circa 20 minori. La ripartizione completa dei migranti di Moira non è attualmente prioritaria nell’UE.

La Svizzera s’impegna in Grecia da anni

Da anni la Svizzera sostiene la Grecia. Nel settore umanitario essa sostiene le attività tese a migliorare la situazione dei migranti, dei richiedenti l’asilo e dei rifugiati sulle isole greche. Inoltre, mira anche a fornire sostegno alla popolazione locale greca. Nel settore dell’asilo, la SEM ha messo a disposizione ulteriori 1,1 milioni di franchi per progetti di organizzazioni umanitarie destinati soprattutto a bambini e giovani che si trovano nei campi profughi delle isole egee. Queste risorse aggiuntive servono anche a finanziare le misure urgenti per impedire la diffusione del coronavirus nelle strutture d’alloggio. Inoltre, nel 2020 la Svizzera ha già accolto 52 richiedenti l’asilo minorenni non accompagnati in provenienza dalla Grecia che hanno connessioni familiari in Svizzera. La Svizzera prosegue questi sforzi.

A livello europeo la Svizzera si impegna da anni con vigore per una riforma persistente del sistema Dublino, che consenta una ripartizione migliore delle responsabilità nel settore dell’asilo e implichi una maggiore solidarietà. La Commissione europea ha annunciato la presentazione del patto per la migrazione e l’asilo entro il 2020. Il patto contiene nuove proposte e intende rimettere in moto il dibattito sulla riforma del sistema Dublino.


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Ultima modifica 19.07.2023

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