Comunicato stampa, 12.11.2021

Il 12 novembre 2021 i membri del Gruppo di Berlino, i Paesi confinanti con la Libia e l’autorità ad interim libica si sono riuniti per la Conferenza di Parigi sulla Libia. Co-presieduta da Francia, Germania, Italia e Nazioni Unite, la conferenza sostiene la transizione politica in Libia. In tale occasione, il consigliere federale Ignazio Cassis ha chiesto lo svolgimento di elezioni libere e trasparenti. La Svizzera contribuisce alla risoluzione del conflitto facendo leva sulla promozione della pace e sul suo ruolo di Stato ospite di negoziati.

Nell’ambito del processo di Berlino, la Svizzera si è impegnata a favorire l’affermarsi di condizioni favorevoli per una pace duratura in Libia. Come co-presidente del gruppo di lavoro sul diritto internazionale umanitario e sui diritti umani, il nostro Paese mette a frutto il proprio know-how in questo campo, la propria tradizione di buoni uffici e la propria esperienza nei processi di pace.

Durante la conferenza di oggi, il consigliere federale Ignazio Cassis ha ricordato l’importanza di attuare la transizione politica, che mira a ripristinare la stabilità in Libia e nella regione, in particolare tramite le elezioni previste il prossimo dicembre e la fine delle ingerenze straniere in Libia. «È fondamentale che le elezioni si tengano in un ambiente che permetta alla popolazione libica di esercitare il diritto di voto in sicurezza. Le prossime settimane saranno cruciali, e la Libia avrà più che mai bisogno del nostro sostegno in questo cammino difficile», ha sottolineato il capo del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) nel suo discorso. I partecipanti alla conferenza si sono inoltre espressi a favore di elezioni libere, inclusive e trasparenti in linea con la tabella di marcia del processo politico approvata dagli attori libici il 16 novembre 2020.


Appello al ritiro dei combattenti stranieri

Una delle priorità della conferenza ha riguardato il ritiro di mercenari, combattenti e forze straniere conformemente all’accordo concluso nell’ottobre scorso a Ginevra dalla Commissione militare congiunta libica e alle risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell’ONU. Infine, i partecipanti alla conferenza hanno anche ricordato l’importanza del rispetto dell’accordo di cessate il fuoco del 23 ottobre 2020 e di una gestione equa delle risorse del Paese.

La Svizzera strettamente coinvolta come Stato ospite

Dal febbraio del 2020, in qualità di Stato ospite, la Svizzera ha facilitato lo svolgimento di otto incontri sul suo territorio nell’ambito dei tre ambiti (politico, militare ed economico) del processo di pace dell’ONU. In questo contesto si sono svolti in particolare tre importanti eventi per la Libia: la firma dell’accordo di cessate il fuoco tra le due parti in conflitto il 23 ottobre 2020 a Ginevra, l’elezione di una nuova autorità esecutiva di transizione il 5 febbraio 2021 nel Cantone di Vaud e l’accordo su un piano d’azione per il ritiro dei combattenti stranieri concluso a Ginevra l’8 ottobre 2021.

L’impegno della Svizzera per la Libia è definito nella Strategia di politica estera 2020–2023 e nella Strategia MENA 2021–2024 del Consiglio federale. La Svizzera contribuisce alla risoluzione del conflitto, al rafforzamento dei diritti umani, alla riduzione degli sfollamenti forzati e alla protezione delle persone più vulnerabili.


Informazioni supplementari:

Strategia di politica estera 2020-2023
Strategia MENA 2021-2024


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Ultima modifica 19.07.2023

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