Lunedì ad Atene la consigliera federale Sommaruga ha incontrato per colloqui il ministro dell'Ordine pubblico e della protezione del cittadino Nikolaos Dendias e il ministro della marina mercantile e il mar Egeo Konstantinos Moussouroulis. Ha espresso il suo apprezzamento per gli sforzi profusi dalla Grecia nell'attuazione del suo piano d'azione per la migrazione e l'asilo, sottolineando che quest'impegno va mantenuto al fine di creare un sistema d'asilo performante ed equo nonché garantire il funzionamento della cooperazione in ambito Dublino.
Domenica ha visitato una zona di confine tra la Grecia e la Turchia, nella regione di Evros, dove sono impegnati anche membri del Corpo delle guardie di confine svizzero nel quadro di una missione Frontex. Grazie a loro, la Svizzera contribuisce a controllare le frontiere esterne di Schengen. La consigliera federale ha sottolineato che la protezione dei confini non può essere separata da quella dei migranti. Solo con il successo di entrambi questi aspetti si consolida la cooperazione Schengen-Dublino nel suo insieme.
Il capo del DFGP ha condotto intensi colloqui con le autorità greche e con diversi rappresentanti della società civile in merito al ruolo dei passatori e alle strategie di lotta alla tratta di essere umani.
Conferenza ministeriale a Istanbul
In occasione della conferenza ministeriale del Processo di Budapest, tenutasi venerdì scorso, la collaborazione del forum è stata estesa ai cosiddetti Stati della via della seta: Iraq, Afghanistan, Pakistan e Bangladesh. La consigliera federale Sommaruga ha sottolineato il significato che tale ampliamento riveste anche per la Svizzera: la regione si trova infatti su una delle principali rotte migratorie verso l'Europa ed è pertanto di importanza strategica.
A margine della conferenza il capo del DFGP ha inoltre incontrato il ministro dell'interno turco Muammer Güler con cui ha discusso anche dei recenti sviluppi della situazione siriana. A causa della guerra si trovano attualmente in Turchia più di 400 000 siriani. Rappresentanti dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM) e dell'Alto Commissariato dell'ONU per i rifugiati (UNHCR), con i quali la Consigliera federale si è altresì trattenuta, partono dal presupposto che, entro fine anno, i profughi siriani in Turchia supereranno il milione.
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