Il Consiglio europeo per l’innovazione (European Innovation Council) è stato introdotto in via sperimentale alla fine del 2017. Nel marzo 2019 la Commissione europea ha intensificato la fase pilota e ha stanziato, per il 2019 e il 2020, un budget complessivo di due miliardi di euro. Attualmente il CEI sta presentando le sue nuove attività di promozione in diversi Paesi, la Svizzera fra i primi. Il CEI è uno dei tre pilastri del prossimo programma quadro europeo per la ricerca e l’innovazione (Orizzonte Europa, 2021 2027); in tale veste, dal 2021, offrirà un sostegno mirato alle innovazioni.
L’evento informativo svoltosi a Berna è stato organizzato congiuntamente dalla Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione (SEFRI) e da Euresearch, il centro di informazione e consulenza per gli operatori svizzeri che partecipano ai programmi quadro di ricerca europei. Gregor Haefliger, vicedirettore e capo della divisione Ricerca e innovazione della SEFRI, ha accolto i partecipanti provenienti da università, ambienti della ricerca, istituti, gruppi d’interesse e settore privato. Ha poi sottolineato che i programmi quadro di ricerca dell’UE sono oggi la principale fonte pubblica di finanziamento delle attività di ricerca e innovazione delle imprese svizzere, e in particolare delle PMI. La delegazione dell’UE era guidata da Wolfang Burtscher, vicedirettore della Direzione generale per la ricerca e l’innovazione della Commissione europea.
La concorrenza globale e l’uso di nuove tecnologie sono in continuo aumento. Per poter sopravvivere sul mercato, le aziende devono aprirsi alle innovazioni e assumersi determinati rischi. Il CEI riunisce i più importanti strumenti di promozione dell’UE. Si va dal sostegno alla ricerca tecnologica innovativa, al finanziamento di progetti orientati al mercato, fino alla predisposizione di strumenti di finanziamento del rischio. L’obiettivo è che le innovazioni raggiungano il mercato più rapidamente e creino così più crescita e occupazione.
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