Lunedì 16 settembre 2019 il segretario di Stato della migrazione Mario Gattiker e il ministro dell’interno Vakhtang Gomelaurihanno siglato una dichiarazione congiunta tesa a rafforzare la cooperazione tra i due Stati per quanto riguarda la lotta alla migrazione irregolare. Da che i cittadini georgiani sono esentati dall’obbligo del visto per entrare e soggiornare nello spazio Schengen, la Svizzera è confrontata a un aumento considerevole delle domande d’asilo infondate in provenienza dalla Georgia (+87% nel 2018 rispetto al 2016).
Questi richiedenti l’asilo non hanno praticamente nessuna chance di vedersi riconoscere la qualità di rifugiati (tasso di riconoscimento: 0%). Inoltre, talune domande sono accompagnate da gravi problemi medici che richiedono cure urgenti, il che complica il processo di rimpatrio. La Svizzera chiede alla Georgia di adottare provvedimenti addizionali. Le autorità georgiane devono avvisare la popolazione che le domande d’asilo senza motivi validi sono votate all’insuccesso e che la Svizzera procede in via pressoché sistematica al rimpatrio.
Cure mediche al centro delle preoccupazioni
Per fronteggiare questo fenomeno la Svizzera ha adottato diversi provvedimenti in cooperazione con la Georgia. Nel maggio scorso è stato definito un processo per la cooperazione tra la Segreteria di Stato della migrazione, l’ambasciata svizzera a Tbilisi e il ministero della sanità georgiano, allo scopo di garantire il trattamento rapido dei dossier di richiedenti l’asilo georgiani affetti da problemi di salute complessi. Grazie a questo processo le questioni mediche sono accertate celermente nel quadro dell’apprezzamento in vista del rimpatrio. A questo proposito, dopo essersi intrattenuto con il Ministero della sanità, Mario Gattiker si è recato in un ospedale della capitale per visitare un’unità oncologica e farsi un quadro dell’offerta di cure mediche georgiana.
La Svizzera e la Georgia si sono peraltro impegnate a potenziare i controlli alle frontiere. Nel giugno scorso la Svizzera ha stazionato una propria collaboratrice durante un mese all’aeroporto di Kutaisi (la seconda città della Georgia) nel quadro dell’Agenzia europea delle guardie di confine, allo scopo di supportare le autorità locali nel loro compito e di fornire un’assistenza tecnica supplementare per quanto riguarda il controllo di uscita.
Alla seduta del 28 agosto 2019 il Consiglio federale ha deciso di integrare la Georgia nell’elenco degli Stati di provenienza sicuri. Dal 1° ottobre 2019 la Georgia farà pertanto parte degli Stati verso i quali è considerato ragionevole allontanare i richiedenti l’asilo respinti.
Durante il suo viaggio di due giorni, il segretario di Stato della migrazione ha avuto degli scambi anche con i ministri della giustizia Tea Tsulukiani e degli affari esteri David Zalkaliani.
A fronte dell’afflusso di domande d’asilo di cittadini georgiani, nel 2018 la Svizzera e la Georgia avevano già adottato prime misure, rimaste tuttavia senza reale impatto. Nello specifico, la Svizzera ha potenziato la protezione delle frontiere esterne e pronunciato dei divieti d’entrata nei casi in cui la domanda d’asilo era manifestamente infondata. La Georgia, dal canto suo, si è sforzata di potenziare i controlli di uscita dal proprio territorio e ha svolto diverse campagne informative sui diritti e gli obblighi connessi a un viaggio esente dall’obbligo del visto nello spazio Schengen. Infine, la Georgia ha inasprito il proprio codice penale allo scopo di contrastare la migrazione illegale.
Indirizzo cui rivolgere domande
Informazione e comunicazione, Segreteria di Stato della migrazione, T +41 58 465 78 44
Pubblicato da
Segreteria di Stato della migrazione
https://www.sem.admin.ch/sem/it/home.html