Uno dei punti all’ordine del giorno dell’incontro annuale dei capi delle forze armate della NATO è sempre dedicato all’impiego della Kosovo Force (KFOR). All’incontro sono presenti tutti i Paesi che mettono a disposizione truppe, dunque anche quelli che non sono membri della NATO. Il comandante di corpo Süssli discuterà con i suoi omologhi sulla situazione nei Balcani occidentali nonché in merito all’attuale missione di promovimento della pace in Kosovo. Inoltre è previsto un incontro con i capi delle forze armate del cosiddetto Partner Interoperability Advocacy Group (PIAG), un’associazione informale di Stati che non sono membri della NATO di cui fanno parte Australia, Irlanda, Nuova Zelanda, Austria e Svizzera (già membri del PfP), che hanno interessi affini nel settore dell’interoperabilità e li difendono congiuntamente di fronte all’alleanza.

Durante il suo soggiorno a Bruxelles il capo dell’esercito incontrerà anche il presidente del Comitato militare dell’UE, generale Robert Brieger. La discussione verterà su temi come la bussola strategica dell’UE, la cooperazione strutturata permanente (Pesco) e i possibili contributi militari di Stati terzi alle missioni UE in Africa.

Infine il comandante di corpo Süssli discuterà con il tenente generale Seán Clancy e l’ammiraglio Michel Hofman, rispettivamente capo dell’esercito dell’Irlanda e del Belgio, diversi temi relativi alla cooperazione bilaterale.

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Mathias Volken
Portavoce dell’esercito
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