Durante l'incontro dei ministri europei della giustizia e degli affari interni a Bruxelles sono stati affrontati soprattutto i temi della guerra in Ucraina e della gestione delle persone in cerca di protezione. I ministri UE hanno deciso di attivare la direttiva UE del 2001 sulle norme minime per la concessione della protezione temporanea e quindi di concedere la protezione temporanea ai profughi provenienti dall'Ucraina.
Anche la Svizzera intende concedere protezione ai profughi senza ostacoli burocratici
Alla Svizzera, in quanto Stato associato, la direttiva non è direttamente applicabile. La consigliera federale Karin Keller-Sutter ha ribadito che la Svizzera è pronta ad accogliere le persone provenienti dall'Ucraina che hanno bisogno di protezione. Per concedere protezione quanto prima e senza ostacoli burocratici ai cittadini ucraini in fuga, il Capo del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) sottoporrà una pertinente proposta al Consiglio federale. Inoltre, le autorità svizzere di controllo alla frontiera hanno ricevuto l'istruzione di permettere di entrare in Svizzera anche ai cittadini ucraini che nel singolo caso non adempiono le condizioni (p. es. passaporto biometrico). Keller‑Sutter ha aggiunto che l'atteggiamento della Svizzera in questa situazione è molto chiaro: c'è bisogno di aiuto e sostegno rapidi e pragmatici a tutti i livelli.
I ministri hanno concordato che la protezione delle frontiere esterne di Schengen deve essere garantita anche in questa situazione straordinaria. Al momento i collaboratori di Frontex sono già in azione lungo il confine ucraino; nei prossimi giorni circa 150 ulteriori esperti saranno inviati in Polonia, Ungheria, Romania e Slovacchia. Keller‑Sutter ha ribadito a Bruxelles l'offerta della Svizzera di mettere a disposizione altri esperti in materia di protezione delle frontiere a sostegno di Frontex, sottolineando che in considerazione della situazione alla frontiera esterna è ancora più importante garantire la sicurezza all'interno dello spazio Schengen.
Il Consiglio Schengen discute il sostegno coordinato
Nella prima riunione del «Consiglio Schengen», proposto dalla presidenza francese e al quale la Svizzera partecipa in quanto Stato associato, i ministri hanno discusso la situazione generale dello spazio Schengen fondandosi su un cosiddetto barometro di Schengen. Quest'ultimo fornisce una panoramica della situazione alle frontiere interne ed esterne, dello stato della migrazione all'interno dell'UE, della sicurezza interna nonché dei rischi sanitari e serve da strumento per stabilire misure comuni e fornire un eventuale sostegno agli Stati Schengen.
Per sostenere nel modo più coordinato possibile gli Stati Schengen coinvolti nell'attuale crisi, la Francia propone di istituire una piattaforma di solidarietà. Sono necessari meccanismi di coordinamento semplici per canalizzare il sostegno previsto ed evitare sovrapposizioni. La Svizzera intende contribuire a garantire un buon coordinamento delle misure.
Colloqui bilaterali su rifugiati e riforme
Ai margini dell'incontro la consigliera federale ha colto l'occasione per uno scambio con il ministro degli interni rumeno Lucian Nicolae Bode e quello slovacco Roman Mikulec e ha espresso la solidarietà della Svizzera alla Romania e alla Slovacchia nell'attuale crisi. Ha aggiunto di essere molto grata ai due Stati, che aprono le loro porte ai profughi provenienti dall'Ucraina. Inoltre, la Consigliera federale si è intrattenuta con la ministra degli interni tedesca Nancy Faeser, la ministra norvegese della giustizia e della sicurezza Emilie Enger Mehl e il ministro neerlandese della migrazione Eric van der Burg.
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