Le celebrazioni, rinviate di un anno a causa della pandemia, segnano il centenario della ripresa dei rapporti diplomatici tra la Confederazione e la Santa Sede, interrottisi per circa mezzo secolo (1873-1920). Per celebrare questo anniversario, il capo del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) Ignazio Cassis ha invitato il Cardinale Pietro Parolin per una visita ufficiale in Svizzera. Insieme hanno discusso sia di questioni bilaterali che di temi internazionali. Considerata la proliferazione dei conflitti armati e l’erosione dei diritti fondamentali nel mondo, Svizzera e Santa Sede hanno affermato di voler rafforzare l’impegno comune e la cooperazione in ambito bilaterale e multilaterale per consolidare la pace e tutelare la dignità umana. In questo senso, hanno siglato una dichiarazione congiunta che mira a promuovere la pace e i diritti umani nel mondo. Particolare attenzione è posta all’abolizione universale della pena di morte, alla protezione delle minoranze e al dialogo interreligioso.
Un programma ricco a immagine della diversità Svizzera
La visita del Cardinale Parolin a Berna è iniziata con una visita di cortesia al presidente della Confederazione Guy Parmelin, che lo scorso maggio si era recato a sua volta in Vaticano per il giuramento della Guardia Svizzera Pontificia. Si è in seguito svolto un incontro interconfessionale nello storico Municipio di Berna, organizzato congiuntamente dalla Chiesa evangelica riformata in Svizzera e dalla Conferenza dei vescovi svizzeri, a testimonianza del carattere ecumenico dei rapporti tra le due confessioni. Nel pomeriggio, all’Università di Friburgo, il consigliere federale Cassis e il Cardinale Parolin hanno inaugurato una conferenza pubblica sulla storia delle relazioni fra i due Stati, a cui hanno preso parte anche rappresentanti del mondo politico, confessionale e filantropico, oltre a numerosi studenti.
Storiche relazioni con la Santa Sede
La Nunziatura apostolica in Svizzera fu aperta nel 1586 a Lucerna ed è la più antica rappresentanza permanente del Vaticano a nord delle Alpi. Tuttavia, nel 1873 il “Kulturkampf” (lotta culturale) portò alla rottura delle relazioni diplomatiche tra la Svizzera e la Santa Sede, riallacciate solo più tardi, nel 1920. Confederazione e Santa Sede intrattengono rapporti storici. Uno dei legami più speciali e di maggiore visibilità è rappresentato dalla Guardia svizzera pontificia, fondata nel 1506 da Papa Giulio II. L’ultima visita del Pontefice in Svizzera risale al 21 giugno 2018, quando Papa Francesco si recò a Ginevra. Il 1° ottobre 2021 il Consiglio federale ha inoltre deciso di istituire a Roma l’Ambasciata di Svizzera presso la Santa Sede, quale segno della volontà di rafforzare le relazioni diplomatiche fra i due Stati.
Informazioni supplementari:
Relazioni bilaterali Svizzera–Santa Sede (Città del Vaticano)
Svizzera-Vaticano: una storia comune dai tanti capitoli
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