Oggi la Svizzera partecipa come Paese osservatore a otto reti di infrastrutture di ricerca con la forma giuridica che l’UE ha denominato ERIC («European Research Infrastructure Consortium»). Queste infrastrutture di ricerca ERIC – 22 in tutto – sono concepite per facilitare la cooperazione tra i ricercatori in settori importanti per la società come le scienze ambientali o le scienze della vita e per migliorare la disponibilità e la comparabilità dei dati.
L’attuale status di osservatore della Svizzera non permette ai ricercatori delle nostre università e dei nostri istituti di ricerca di sfruttare appieno il potenziale di queste cooperazioni internazionali. Il Consiglio federale propone pertanto l’adesione del nostro Paese alle sei reti di infrastrutture seguenti, incentrate su sfide di particolare attualità e rilievo:
- Biobanking and Biomolecular Resources Research Infrastructure
- Consortium of European Social Science Data Archives
- Digital Research Infrastructure for the Arts and Humanities
- European Clinical Research Infrastructure Network
- European Plate Observing System
- Integrated Carbon Observation System
Con l’adozione del Messaggio ERI 2021–2024, il Parlamento ha già stanziato le risorse finanziarie necessarie, a prescindere dal fatto che la Svizzera partecipi a queste reti come osservatore o come membro. I contributi annuali a questi ERIC si situano in una fascia compresa tra i 50 000 e i 150 000 franchi ciascuna.
Per semplificare in futuro le procedure di adesione della Svizzera a queste reti di infrastrutture di ricerca ERIC, il Consiglio federale propone inoltre di modificare la legge federale sulla promozione della ricerca e dell’innovazione (LPRI). L’obiettivo è delegare all’Esecutivo la facoltà di decidere queste adesioni, analogamente a quanto avviene già oggi per le infrastrutture di ricerca internazionali con una forma giuridica diversa.
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