La delegazione svizzera che ha preso parte ai colloqui ufficiali era composta dalla presidente della Confederazione Karin Keller-Sutter, dal consigliere federale, vicepresidente del Consiglio federale e capo del Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (DEFR) Guy Parmelin, dal consigliere federale e capo del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) Ignazio Cassis e dalla consigliera federale e capo del Dipartimento federale dell’interno (DFI) Elisabeth Baume-Schneider. Entrambe le parti hanno espresso apprezzamento per l’ampiezza delle relazioni e l’auspicio che possano ulteriormente intensificarsi; la delegazione svizzera ha altresì sottolineato l’importante ruolo svolto dal Sudafrica in forum internazionali quali l’ONU e il G20.
Oltre che sugli scambi economici, le discussioni si sono concentrate sul prospettato ammodernamento dell’Accordo di libero scambio fra l’Associazione europea di libero scambio (AELS) e l’Unione doganale dell’Africa australe (Southern African Customs Union, SACU) nonché sulla cooperazione allo sviluppo economico, nella quale il Sudafrica è dal 2009 un partner centrale per la Svizzera. In agenda vi erano pure questioni riguardanti la cooperazione in materia di scienza, ricerca e cultura.
Le due parti hanno posto l’accento sulla collaborazione a livello internazionale, anche su quella instaurata nel contesto della presidenza sudafricana del G20. La situazione mondiale dei diritti dell’uomo e la posizione della Ginevra internazionale sono state anch’esse oggetto di discussione. Le delegazioni si sono inoltre consultate sul modo in cui la Svizzera e il Sudafrica possono rafforzare la cooperazione in materia di mediazione e di resilienza democratica.
Firmati cinque strumenti
I cinque strumenti firmati a conclusione dei colloqui dai membri competenti del Consiglio federale e dai loro omologhi sudafricani riguardano la cooperazione economica e questioni legate alla mediazione e alla cooperazione nei settori della formazione professionale e della cultura.
La dichiarazione d’intenti relativa alla cooperazione allo sviluppo economico prevede un contributo svizzero a un programma sudafricano di sviluppo delle città destinato a stimolare l’economia. Con una seconda dichiarazione comune relativa alla cooperazione economica, i due Paesi ribadiscono l’intenzione di riprendere e portare avanti i negoziati per modernizzare gli attuali accordi di libero scambio tra gli Stati AELS e gli Stati SACU. La dichiarazione comune sulla formazione professionale pone invece la base per future cooperazioni fra enti svizzeri e sudafricani operanti nel settore.
La dichiarazione d’intenti relativa alla mediazione e alla democrazia prevede che la Svizzera e il Sudafrica intensifichino la loro cooperazione nell’ambito della mediazione per la pace, sviluppino approcci comuni e inclusivi per la prevenzione e la risoluzione di conflitti politici e armati, e rafforzino congiuntamente la resilienza democratica. La quinta dichiarazione d’intenti mira ad approfondire la cooperazione nei settori dell’arte, della cultura e del patrimonio culturale.
Seconda giornata di visita nella Svizzera orientale
Alla vigilia della visita di Stato, alcuni beni culturali della collezione del Museo etnografico della Città di Neuchâtel – un bastone in legno intagliato, un cesto di divinazione e un amuleto – sono stati restituiti al Sudafrica. La consegna dei tre oggetti, di cui la Città di Neuchâtel era proprietaria legale, è avvenuta su base volontaria.
Giovedì 28 ottobre si è riunita a Berna anche la commissione economica mista Svizzera-Sudafrica, copresieduta dalla Segreteria di Stato dell’economia (SECO) e dal Ministero sudafricano per l’industria, il commercio e la concorrenza (DITC). I colloqui si sono focalizzati sullo sviluppo e sull’approfondimento delle relazioni bilaterali in ambito economico e commerciale.
La seconda parte della visita di Stato si svolgerà giovedì 30 ottobre e sarà incentrata sui temi dell’economia e della formazione professionale. La presidente della Confederazione Keller-Sutter e il presidente Ramaphosa visiteranno un’azienda industriale nella Svizzera orientale e una scuola professionale.
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