«L’impegno della Svizzera è un’espressione di solidarietà, che riconosce l’allargamento UE quale importante passo per incrementare il benessere, la stabilità e la democrazia in Europa», ha dichiarato l’ambasciatrice Elisabeth von Capeller, vicedirettrice della Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) e capo del settore di direzione Cooperazione con l’Europa dell’Est. Grazie al contributo all’allargamento, la Svizzera ha sostenuto progetti in Estonia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Slovacchia, Slovenia, Repubblica Ceca, Ungheria e Cipro. Dopo un decennio d’intensa collaborazione con questi Paesi, la DSC e la Segreteria di Stato dell’economia (SECO), i due uffici federali responsabili dell’attuazione, stilano un bilancio positivo. «In linea di massima, gli obiettivi definiti originariamente non solo sono stati raggiunti, ma in alcuni progetti addirittura superati», afferma l’ambasciatore Raymund Furrer, capo del settore Cooperazione e sviluppo economici presso la SECO.
La Svizzera ha deciso nel 2006, con una votazione popolare, di sostenere i dieci nuovi Paesi membri. Ha in seguito concordato in modo bilaterale con il relativo Stato partner ognuno dei 210 progetti, sostenendone in linea di massima l’85 per cento dei costi – il resto è stato finanziato dagli Stati partner. Ogni progetto approvato ha perseguito uno dei cinque obiettivi definiti dalla Svizzera, finalizzati a ridurre le disparità economiche e sociali all’interno dell’UE allargata: protezione dell’ambiente (39% dei mezzi impiegati), crescita economica e migliori condizioni di lavoro (27%), miglioramento della sicurezza sociale (16%), incremento della pubblica sicurezza (9%), consolidamento della società civile e promozione di partenariati tra istituzioni svizzere e locali (7%).
A vantaggio di ampie fasce della popolazione nei Paesi partner
I progetti sostenuti dalla Svizzera hanno portato benefici a ampie fasce della popolazione. In Estonia, Lituania, Polonia, Slovenia e Ungheria è stato per esempio possibile, investendo nell’efficienza energetica e nelle energie rinnovabili, ridurre le emissioni di gas serra di circa 100 000 tonnellate di CO2 all’anno,. In Polonia e Repubblica Ceca, la Svizzera ha contribuito ad ampliare la rete di mezzi pubblici. In Lettonia, Polonia, Repubblica Ceca e Ungheria, numerose imprese hanno ricevuto microcrediti, capitali di rischio e garanzie per crediti d’investimento grazie ai quali è stato possibile creare migliaia di nuovi posti di lavoro. In Lituania è stata migliorata la formazione del personale sanitario e modernizzata l’infrastruttura ospedaliera, ormai obsoleta, a tutto vantaggio delle donne partorienti e dei neonati, riuscendo a ridurre di circa l’80 per cento il tasso di mortalità neonatale. In Polonia è stato possibile ridurre di circa il 17 per cento il numero di vittime della strada dal 2012, grazie anche a una migliore formazione degli agenti di polizia e a misure volte a rendere più sicuro il traffico. Infine, in tutti i Paesi ad eccezione di Malta sono stati istituiti fondi per sostenere organizzazioni non governative locali a portare avanti i loro progetti principalmente nel campo sociale e ambientale.
Anche la Svizzera ne beneficia
Il contributo all’allargamento ha portato profitto anche alla Svizzera, che ha potuto consolidare in vari settori le sue relazioni bilaterali con l’Unione europea e con gli Stati membri dell’UE coinvolti. Il contributo ha creato, per esempio, nuove opportunità per l’economia svizzera: infatti circa il 10 per cento dei contributi concessi è andato a beneficio delle imprese, delle associazioni e delle scuole universitarie svizzere coinvolte nel programma per le prestazioni fornite nei Paesi partner. Il contributo all’allargamento ha inoltre rafforzato la cooperazione nel campo della ricerca e ha promosso partenariati e scambi di esperienze tra la Svizzera e gli Stati partner. In Polonia, Slovacchia, Slovenia, Repubblica Ceca e Ungheria sono stati istituiti cosiddetti fondi di partenariato per quasi 16 milioni di franchi, con i quali sono stati sostenuti circa 200 piccoli progetti attuati congiuntamente da un’organizzazione svizzera e una attiva nel Paese partner. Non da ultimo, anche la Svizzera ha tratto un diretto vantaggio dai numerosi progetti iscritti nel programma del contributo all’allargamento, come per esempio quelli finalizzati a migliorare la protezione delle frontiere esterne dello spazio Schengen o a ridurre l’emissione di gas serra.
Contributo all’allargamento: bilancio positivo dopo 10 anni
Comunicato stampa, 19.06.2017
Il 14 giugno 2017 è scaduto il termine di attuazione di dieci anni del contributo svizzero all’allargamento ai dieci Paesi dell’Europa centrale e dell’Est entrati a far parte dell’UE nel 2004. La Svizzera ha realizzato complessivamente 210 progetti con il fondo di un miliardo di franchi approvato dal Parlamento, fornendo così un contributo solidale alla riduzione delle disparità economiche e sociali nell’UE.