Il Fondo asiatico di sviluppo della Banca asiatica di sviluppo combatte l’estrema povertà di alcune regioni dell’Asia e del Pacifico tramite incentivi a fondo perso. Per il prossimo quadriennio sono previsti quattro miliardi di dollari americani, i cui principali destinatari sono l’Afghanistan, il Kirghizistan, il Tagikistan e alcune isole minori del Pacifico. Il Fondo ha lo scopo di sostenere la crescita economica di questi Paesi, di migliorarne la resistenza e le prospettive economiche e sociali per i più poveri. Fra i suoi obiettivi rientrano anche la creazione di posti di lavoro e prospettive nelle fragili zone di conflitto come l’Afghanistan. Nei piccoli Stati insulari del Pacifico l’obiettivo è quello di rispondere ai cambiamenti climatici. Il Fondo asiatico di sviluppo intende anche mitigare gli effetti del coronavirus.
Mezzi finanziari nel quadro della nuova strategia svizzera CI
La Svizzera partecipa con circa 24,8 milioni di franchi alla 12esima ricostituzione del Fondo asiatico di sviluppo. I contributi sono vincolati nel quadro della Strategia di cooperazione internazionale 2021-2024 e versati nel corso del quadriennio.
La Svizzera è membro della Banca asiatica di sviluppo dal 1967 e sostiene il Fondo di sviluppo dalla sua istituzione (1973). La sua rappresentanza negli organi direttivi della Banca le permette di partecipare all’elaborazione di strategie e programmi. Con il suo contributo la Svizzera si posiziona al dodicesimo posto nella lista dei Paesi donatori, in cui figurano anche il Giappone, l’Australia, gli USA, il Canada e numerosi Paesi europei nonché le piazze economiche emergenti asiatiche come la Cina, l’India e la Corea del Sud.
Organizzazioni partner prioritarie della Svizzera
L’attuale pandemia mette a rischio i notevoli progressi compiuti negli ultimi decenni proprio in Asia, per ridurre la povertà, promuovere la salute e la qualità di vita.
Grazie ai suoi mezzi finanziari e alla sua esperienza, la Banca asiatica di sviluppo è leader nella gestione di sfide globali come le pandemie, le crisi economiche o i cambiamenti climatici. Per questo è una delle organizzazioni multilaterali prioritarie della strategia svizzera di cooperazione internazionale 2021-2024.
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