In apertura dei colloqui a Neuchâtel, il capo del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) Didier Burkhalter e il ministro degli esteri Børge Brende hanno sottolineato gli eccellenti rapporti tra la Svizzera e la Norvegia. I due Paesi sono uniti da un profondo impegno in ambiti quali i diritti umani, la promozione della pace, la politica umanitaria e le questioni migratorie. La collaborazione si estende anche al rilascio dei visti Schengen: la Svizzera rappresenta la Norvegia in Madagascar, mentre la Norvegia rappresenta la Svizzera in Angola, Uganda e Malawi.
I ministri hanno discusso della politica europea dei due Paesi, soffermandosi sui rapporti con l’Unione europea (UE), sulla collaborazione nel quadro dell’Associazione europea di libero scambio (AELS) e sulle conseguenze della «Brexit» per la Svizzera e la Norvegia. Il capo del DFAE ha informato il proprio ospite anche sullo stato dei lavori parlamentari sull’attuazione del nuovo articolo costituzionale sull’immigrazione.
Nel contesto della giornata delle Nazioni Unite, che si celebra oggi 24 ottobre, i due ministri si sono dichiarati soddisfatti della collaborazione costruttiva nelle organizzazioni multilaterali. A questo proposito, il consigliere federale Burkhalter e il suo omologo hanno vagliato le opportunità di intensificare la collaborazione in campi quali la politica di pace e di sicurezza, i diritti umani e l’aiuto allo sviluppo. Hanno inoltre esaminato eventi di attualità, come la situazione in Ucraina, nel Vicino e Medio Oriente e la lotta al terrorismo.
Al centro dei colloqui a Berna tra il presidente della Confederazione Johann N. Schneider-Ammann, capo del Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (DEFR) e Børge Brende vi erano l’impegno dei due Paesi nel contesto dell’AELS in vista della conclusione di nuovi accordi di libero scambio come pure gli sviluppi in seno all’Organizzazione mondiale del commercio (OMC). Sono state inoltre discusse le ripercussioni sulla Svizzera e sulla Norvegia – entrambi Stati non membri dell’UE – della decisione del Regno Unito di uscire dall’UE nonché l’attuazione dell’articolo 121a sull’immigrazione.
Il colloquio con la consigliera federale Doris Leuthard, capo del Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC), si è incentrato su temi ambientali e di politica energetica, come l’attuazione dell’accordo di Parigi sulla protezione del clima. Entrambi i Paesi perseguono una politica climatica con obiettivi ambiziosi: la Norvegia, ad esempio, incoraggia la circolazione dei veicoli elettrici per ridurre le emissioni di CO2. È stata anche affrontata la questione delle relazioni in campo energetico con l’UE, in particolare nel contesto “Brexit”. Sebbene la Norvegia, in qualità di Paese SEE, faccia parte del mercato interno dell’energia dell’UE, molte questioni rimangono da chiarire. I colloqui si sono chiusi sull’analisi del ruolo dell’energia idroelettrica in Europa.
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