Per il contrasto efficace della criminalità transfrontaliera e del terrorismo occorre che le autorità competenti possano scambiarsi informazioni di polizia in modo rapido ed efficiente. Per i profili del DNA, per le impronte digitali nonché per i dati sui veicoli e i detentori, è tuttavia necessario definire procedure che consentano uno scambio rapido di tali dati. Il fulcro della cooperazione dell'UE nell'ambito del trattato di Prüm è costituito proprio dallo scambio di questo tipo di informazioni. Tale scambio consente di accertare rapidamente se nelle banche dati degli Stati contraenti del trattato di Prüm sono registrate informazioni su una determinata persona o su un oggetto.
La cooperazione stipulata nella cittadina tedesca di Prüm ha prodotto risultati promettenti in seno all'UE. Una relazione della Commissione europea evidenzia che, nel quadro di tale cooperazione, nel 2011 il raffronto nelle banche dati di più di 2550 impronte digitali e di oltre 20 700 dati del DNA ha generato dei riscontri positivi che hanno consentito di identificare autori di reato, di risalire al loro luogo di soggiorno e di ricostruire le loro attività criminali. Nel contempo la cooperazione nell'ambito del trattato di Prüm ha anche permesso di scagionare delle persone inizialmente sospettate.
La cooperazione nell'ambito del trattato di Prüm garantisce un livello di protezione dei dati paragonabile allo standard svizzero.
Tappe successive
La consultazione dei Cantoni, avviata oggi dal Consiglio federale su richiesta del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) e del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), si concluderà nel dicembre 2014. Durante questo periodo saranno pure consultate le Commissioni parlamentari della politica estera. Se le consultazioni avranno esito positivo, il Consiglio federale licenzierà il mandato negoziale definitivo in materia di Prüm presumibilmente verso la metà del 2015.
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