Il 27 giugno 2023 la segretaria di Stato per le questioni finanziarie internazionali, Daniela Stoffel, ha firmato a Parigi l’Accordo aggiuntivo che permette ai datori di lavoro e ai lavoratori di tutta la Svizzera di concordare il lavoro a domicilio all’estero fino a un massimo del 40 per cento del tempo di lavoro annuale. All’interno di questo limite l’Accordo prevede che le retribuzioni relative al lavoro a domicilio siano tassate nello Stato di sede del datore di lavoro. La nuova soluzione dispone, inoltre, che lo Stato del datore di lavoro trasferisca allo Stato di domicilio del lavoratore il 40 per cento delle tasse riscosse sulle retribuzioni che il lavoratore ha percepito con il lavoro a domicilio all’estero. Al fine di garantire l’applicazione delle nuove norme è previsto uno scambio automatico di informazioni relative ai dati salariali.
L’Accordo aggiuntivo aggiorna anche altre disposizioni della CDI, armonizzandole in particolare con i risultati scaturiti dai lavori dell’OCSE volti a contrastare l’erosione della base imponibile e il trasferimento degli utili («Base Erosion and Profit Shifting»).
I Cantoni e gli ambienti economici interessati hanno accolto con favore la conclusione dell’Accordo aggiuntivo. Per poter entrare in vigore, deve essere approvato dagli organi legislativi di entrambi i Paesi. Nel frattempo la Svizzera e la Francia applicheranno sostanzialmente fino al 31 dicembre 2024 le disposizioni dell’Accordo aggiuntivo, come convenuto nell’Accordo amichevole di durata temporanea del 22 dicembre 2022.
Informazioni supplementari:
Texte de l’avenant à la CDI entre la Suisse et la France(pdf, 119kb)
Questions et réponses(pdf, 169kb)
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