Pakistan: la Svizzera risponde ai bisogni delle popolazioni colpite dalle inondazioni

Comunicato stampa, 15.09.2022

Il Pakistan sta vivendo una delle peggiori catastrofi della sua storia. A causa di violenti monsoni, quasi un terzo del Paese è stato investito da inondazioni. Data la vastità dei bisogni a cui fare fronte, le autorità pakistane hanno lanciato un appello chiedendo aiuti internazionali. In risposta all’emergenza, la Svizzera ha stanziato tre milioni di franchi e inviato una squadra del Corpo svizzero di aiuto umanitario.

Il Pakistan si sta gradualmente riprendendo dalle inondazioni, anche se diverse regioni del Paese sono ancora sott’acqua. Più di 33 milioni di persone sono state colpite da questa catastrofe, che ha causato oltre 1300 morti. I danni sono ingenti e molte infrastrutture e abitazioni sono state distrutte. Per quanto riguarda la sicurezza alimentare, una delle principali preoccupazioni è data dalla perdita di raccolti e dall’impossibilità di coltivare i terreni completamente allagati. Inoltre, il rischio di trasmissione di malattie legate all’acqua è elevato.

Non appena le acque hanno iniziato a salire, le autorità pakistane hanno organizzato rapidamente le operazioni di soccorso. Di fronte all’entità della catastrofe hanno lanciato un appello per chiedere l’aiuto internazionale. La Svizzera ha subito reagito inviando una squadra del Corpo svizzero di aiuto umanitario (CSA). Al momento i suoi specialisti e specialiste si trovano nella provincia di Khyber Pakhtunkhwa, nel Nord-Ovest del Paese, dove stanno effettuando riparazioni nelle scuole per permettere a più di 900 bambini e bambine di tornare nelle loro aule. Stanno inoltre ripristinando sistemi di approvvigionamento per ridare l’accesso all’acqua potabile a oltre 5000 persone e installando passerelle provvisorie per consentire agli abitanti di attraversare i fiumi. Il team può contare sul sostegno dell’Ambasciata di Svizzera a Islamabad, in prima linea sin dall’inizio delle operazioni.

La Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) ha stanziato complessivamente tre milioni di franchi per far fronte alle necessità, due dei quali sono destinati a sostenere le attività dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM) nell’ambito dell’appello lanciato dalle Nazioni Unite. L’OIM è attiva nelle province meridionali del Pakistan, particolarmente colpite dalla catastrofe. 200’000 franchi saranno inoltre versati all’ONG svizzera Helvetas, che gestisce progetti nei settori dell’acqua potabile e della distribuzione di cibo, medicinali e beni di prima necessità nella provincia di Khyber Pakhtunkhwa. Il resto dei fondi servirà a finanziare gli interventi di emergenza della DSC effettuati dai membri del CSA.

Per lungo tempo il Pakistan è stato tra i Paesi prioritari della DSC, che ha posto fine al suo impegno nel Paese nel 2020. Questa presenza pluriennale ha permesso al team del CSA di riallacciare rapidamente i contatti con una rete di partner per affrontare la nuova situazione. Va notato che tutte le scuole ricostruite dalla DSC dopo le inondazioni del 2010 hanno resistito bene alle recenti alluvioni.


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