Tagli finanziari: A rischio gli obiettivi della cooperazione internazionale

Vista interna del Parlamento in sessione a Palazzo federale, Berna.
2016 il Parlamento ha approvato il nuovo messaggio concernente la cooperazione internazionale 2017-2020. © DFAE, Presenza

I risparmi nella cooperazione internazionale della Svizzera toccano programmi e obiettivi d’importanza strategica.

Per rispettare il freno all’indebitamento, nel 2016 il Consiglio federale ha deciso di risparmiare 175 milioni CHF destinati alla cooperazione internazionale. La decisione ha comportato tagli a numerosi programmi importanti per il raggiungimento degli obiettivi di politica estera della Svizzera. Ad esempio, l’Aiuto umanitario della DSC ha dovuto ritirare i contributi designati per il CICR e per la ricostruzione di scuole e centri sanitari. In Bolivia un programma della DSC per la gestione delle risorse idriche ha potuto aiutare 12'000 famiglie in meno rispetto alle previsioni. In Armenia, dove più della metà della popolazione si dedica all’agricoltura, non è stato possibile attuare le offerte di formazione professionale programmate.

Per i prossimi anni il Consiglio federale prevede ulteriori tagli: per DSC e SECO la riduzione prevista è di 450 milioni CHF complessivi (2018–2020). Il messaggio 2017–2020 risulta quindi sottofinanziato.

La DSC dovrà interrompere il suo programma in un Paese prioritario. Molti programmi bilaterali e regionali in America latina, Africa e Asia nonché nell’ambito della cooperazione con l’Europa dell’Est e dell’Aiuto umanitario dovranno essere ridotti. I risparmi non interesseranno l’aiuto d’emergenza. I contributi della Svizzera alle organizzazioni multilaterali saranno nettamente ridotti: con una diminuzione pari al 48% del totale è la voce più colpita per la DSC. Per quanto concerne la SECO, i tagli riguardano sia la cooperazione bilaterale con il Sud e con l’Est sia quella multilaterale.