Come la cooperazione internazionale combatte la povertà e le crisi globali

Ogni quattro anni il Consiglio federale presenta al Parlamento la strategia di cooperazione internazionale (CI). Il periodo interessato dalla strategia attuale (2021–2024) sta per concludersi. È dunque tempo di fare il punto della situazione e di trarre insegnamenti per il periodo oggetto della prossima strategia. I servizi coinvolti, ossia la Direzione dello sviluppo e della cooperazione DSC, la SECO e la Divisione Pace e diritti umani (DPDU) del DFAE lo fanno nel rapporto di rendicontazione.

Una donna con un sari arancione raccoglie verdure fresche e verdi in una zona altrimenti arida. Sullo sfondo si vedono alcuni pannelli solari.

La cooperazione internazionale della Svizzera combina lo sviluppo economico e umano sostenibile con la pace e le questioni relative al buongoverno. © Nabin Baral/IWMI

Gli obiettivi della cooperazione internazionale (CI) della Svizzera per il periodo in rassegna erano quattro:

  1. sviluppo economico; 
  2. ambiente; 
  3. sviluppo umano; 
  4. pace e buongoverno. 

Perseguendo con coerenza tali obiettivi, la CI ha contribuito a migliorare le condizioni di vita di milioni di persone.

Crisi multiple come la pandemia di COVID-19 o la guerra in Ucraina hanno caratterizzato il periodo di attuazione della strategia di cooperazione internazionale. Questi eventi hanno richiesto flessibilità come pure la capacità di prestare aiuto urgente senza perdere di vista gli obiettivi a lungo termine.

Combinare aiuto umanitario, cooperazione allo sviluppo e promozione della pace è stato necessario non solo per gestire le crisi, ma anche per promuovere cambiamenti positivi a lungo termine.

In termini di attuazione concreta, ossia di scelta dei progetti e dei partenariati, la Strategia CI 2021–2024 si è basata per la prima volta esplicitamente su tre criteri strategici: i bisogni delle popolazioni, 2) gli interessi della Svizzera e 3) il valore aggiunto della CI svizzera. L’obiettivo di quest’ultima era concentrarsi non solo sugli ambiti in cui la Svizzera dispone di un know-how particolarmente sviluppato, ma anche su quelli cui la cooperazione risulta più efficace. Tale approccio è stato seguito anche per quanto concerne l’ulteriore focalizzazione della CI sulle regioni prioritarie.

Alcuni risultati raggiunti nel quadro della CI (2020–2022)

  • la CI ha permesso di creare, salvaguardare o migliorare 510 000 posti di lavoro;
  • ha aiutato 16,2 milioni di persone ad adattarsi ai cambiamenti climatici e ha evitato l’emissione di 69 milioni di tonnellate di CO2;
  • tramite il Corpo svizzero di aiuto umanitario (CSA), ha fornito aiuto di emergenza in Ucraina, Turchia e Siria settentrionale, Haiti e Sudan, e ha sostenuto la ricostruzione dopo le inondazioni in Pakistan;
  • insieme al Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR), ha lanciato l’Alleanza mondiale a favore delle persone scomparse («Global Alliance for the Missing»), che è presieduta da Svizzera e Messico e conta attualmente 12 Stati membri distribuiti su cinque continenti. Grazie a questa Alleanza, ogni giorno 13 persone ritrovano la propria famiglia.
Eine indonesische Näharbeiterin mit Covid-Maske in einer modernen Produktionsstätte.
«Better Work Indonesia» migliora le condizioni di lavoro e la produttività nell’industria dell’abbigliamento. Tuttavia, nonostante i successi ottenuti, rimangono ancora diverse sfide da superare.
Drei Forscher entnehmen in einem verschneiten Berggebiet Eisproben.
I dati scientifici svolgono un ruolo chiave nella lotta contro i danni causati dai cambiamenti climatici nelle regioni montane. La Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) ne promuove il rilevamento e l’analisi.
Una mano tiene una pillola bianca salvavita tra l'indice e il pollice.
Molte persone perdono la vita a causa della mancanza di farmaci contro malattie mortali. La DSC si impegna per risolvere questo problema insieme all’industria farmaceutica, alle istituzioni statali e alla società civile.
Claude Wild, ehemaliger Botschafter in der Ukraine, übergibt dem «State Forensic Scientific Research Center» in Kiew Material für die Durchführung von DNA-Analysen.
La ricerca e l’identificazione delle persone scomparse creano le condizioni per la risoluzione dei conflitti e per una pace duratura. La Divisione Pace e diritti umani (DPDU) del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) vi contribuisce.

Bilancio del periodo 2021–2024

Grazie al know-how svizzero, al radicamento sul territorio e all’interconnessione sul piano internazionale, nel complesso la strategia si è dimostrata efficace. La nuova Strategia 2025–2028 viene adattata alle nuove esigenze, ma le linee principali della strategia attuale vengono portate avanti.

Per la prossima strategia di cooperazione internazionale si tiene conto dei seguenti insegnamenti:

  • l’attuazione dell’Agenda 2030 richiede maggiori risorse e competenze mirate; in tale ambito, la mobilitazione del settore privato assume un ruolo sempre più importante e i relativi partenariati vengono ulteriormente ampliati;
  • sia i contesti fragili sia la durata delle crisi umanitarie sono in aumento. Per poter fornire aiuti più efficaci e duraturi in questi contesti, è necessario un approccio congiunto agli strumenti dell’aiuto umanitario e della cooperazione allo sviluppo;
  • gli attori locali devono essere presenti sul posto prima, durante e dopo la realizzazione dei singoli progetti. Potenziare tali attori significa aumentare l’efficacia a lungo termine della CI. Allo stesso tempo, occorre continuare a lavorare per un funzionamento efficiente delle organizzazioni multilaterali e delle banche di sviluppo.
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