Vincolare il finanziamento ai risultati ottenuti: l’esperienza svizzera con il meccanismo di finanziamento basato sui risultati

Per migliorare l’efficacia degli aiuti, i finanziamenti internazionali allo sviluppo sempre più spesso vengono distribuiti secondo un meccanismo basato sui risultati anziché con il metodo più tradizionale fondato sui progetti. La Svizzera è all’avanguardia in questo ambito, come dimostra uno studio effettuato di recente che ha individuato ben 51 esperienze di applicazione del «Results Based Financing» (RBF) – denominazione inglese del nuovo sistema –, da parte della Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) e della Segreteria di Stato dell’economia (SECO). Continuate a leggere per saperne di più su questo strumento efficace, anche se ancora poco utilizzato, e sulle conclusioni promettenti dello studio.

Nel gennaio 2024 la DSC e la SECO hanno condiviso le proprie esperienze, le lezioni apprese e i successi ottenuti con il sistema di finanziamento basato sui risultati nel corso di un workshop (en). © DSC

Il meccanismo di finanziamento basato sui risultati (di seguito anche RBF, dall’inglese «Results Based Financing») fa dipendere una parte dei finanziamenti versati a un programma dall’ottenimento di risultati misurabili. L’RBF incentiva tutti gli attori coinvolti a massimizzare i risultati che contano, promuove una cultura della performance e permette di documentarne gli effetti concreti. Se ben progettato, questo metodo si è rivelato in grado di migliorare significativamente l’impatto sociale. 

Dall’inizio degli anni 2000 il finanziamento basato sui risultati è cresciuto in maniera notevole in particolare nei settori della sanità, l'istruzione e l'occupazione, nonché l'energia, passando, a livello globale, da 1 miliardo di dollari nel 2007 a oltre 26,5 miliardi nel 2017. Questa crescita è stata guidata da donatori bilaterali progressisti e da istituzioni multilaterali di sviluppo che si sono mostrate all’avanguardia in questo campo e di cui fanno parte la Segreteria di Stato dell’economia (SECO) e la Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC). Uno studio condotto con il supporto di Instiglio (en) ha individuato 51 casi in cui una delle due organizzazioni ha applicato l’RBF per sostenere il lavoro di attori pubblici e privati in vari settori e aree geografiche.

Nell’ambito della cooperazione con il settore privato, la DSC e la SECO hanno sostenuto l’uso di questo sistema per incentivare l’innovazione oltre alla fornitura di servizi e all’elaborazione di programmi di qualità.

Un interessante esempio di schema RBF rivolto al settore privato è l’«Impact-linked Finance» (ILF). Questo strumento della finanza a impatto, sviluppato congiuntamente dalla DSC e dal suo partner Roots of Impact (en), è costituito da una serie di strumenti finanziari che tengono conto delle performance e delle capacità di investimento delle imprese private orientate all’impatto premiando le ricadute sociali positive che generano. In quanto approccio innovativo di finanziamento misto che utilizza i fondi pubblici per mobilitare investimenti privati nei mercati meno attrattivi, viene incontro agli interessi di tre gruppi distinti: imprese d’impatto, donatori e investitori. Le imprese beneficiano di entrate aggiuntive che migliorano la loro redditività e attraggono investimenti utili per espandere le loro attività e di conseguenza anche il loro impatto sociale. Per i donatori e gli attuatori l’ILF combina i vantaggi dell’approccio RBF e di un incentivo agli investimenti del settore privato.

Dal 2019 al 2022 l’ILF è stato sperimentato nel settore dell’energia in Kenia. Due fornitori «off-grid» (fuori rete) di elettrodomestici, cucine pulite e apparecchiature per l’uso dell’energia autoprodotta sono stati incentivati ad ampliare il loro mercato e a raggiungere con le loro attività a impatto sociale una clientela che altrimenti sarebbe rimasta tagliata fuori. Le imprese d’impatto hanno ricevuto finanziamenti a fronte dei risultati sociali ottenuti e misurati con appositi indicatori come la percentuale di clienti al di sotto della soglia di povertà o che hanno dichiarato di aver avuto accesso per la prima volta a un prodotto o un servizio energetico, e che hanno notato un miglioramento della loro qualità di vita. Questo progetto pilota ha rappresentato anche un processo di apprendimento che si è concluso con un rapporto sulle lezioni apprese (en).

Un altro esempio di meccanismo RBF usato per incentivare il settore privato è stato sperimentato in Colombia. Insieme al Governo colombiano e al laboratorio della Banca interamericana di sviluppo (IDB Lab), la SECO ha applicato con successo questo metodo attraverso il programma «Employability Social Impact Bond». Gli investitori privati hanno offerto il capitale iniziale ai fornitori di servizi per la formazione di competenze tecniche, il supporto psicosociale e l’intermediazione con i datori di lavoro volta a integrare disoccupati vulnerabili nel mercato del lavoro. L’IDB, la SECO e il Governo colombiano hanno versato finanziamenti solo a fronte dei concreti risultati ottenuti, come l’inserimento nel mercato del lavoro e il mantenimento del posto dopo 3 o 6 mesi. Questo modello incentivante ha cambiato la mentalità dei fornitori di servizi spostando la loro attenzione sul raggiungimento di risultati a lungo termine e ha promosso lo sviluppo di un ecosistema di imprese capaci di innovare e migliorare continuamente i servizi offerti. Il Governo colombiano ha inoltre previsto altri tipi di supporto (politici e sul piano della costruzione di capacità) per superare gli ostacoli normativi e legati al mercato. Dopo un secondo «Employability Social Impact Bond», le autorità del Paese hanno lanciato un proprio fondo (Colombia Outcomes Fund), istituzionalizzando così questa forma di finanziamento ed estendendola a diversi enti pubblici.

Una donna e quattro uomini su un palco durante una tavola rotonda.
Martin Saladin (SECO), Jean-Luc Bernasconi (DSC) e Avnish Gungadurdoss (Instiglio) a una tavola rotonda dell’Outcomes Finance Alliance Summit di Zurigo, 18 marzo 2024. © Outcomes Finance Alliance

Per quanto riguarda il settore pubblico, la DSC e la SECO hanno utilizzato l’RBF con Governi subnazionali per sostenere un decentramento di qualità, promuovere una governance locale più forte e portare avanti le riforme istituzionali con una maggiore attenzione ai risultati.

In Ghana, per esempio, la SECO partecipa al quadro di riferimento multidonatori a supporto del bilancio del Paese – il Multi-Donor Budget Support Framework – che utilizza il sistema delle sovvenzioni basate sulle performance («Performance-Based Grants») per sostenere le riforme che puntano a un migliore decentramento e al rafforzamento dei Governi locali. Ecco come funziona: il Governo del Ghana destina il 5 % del PIL nazionale agli sforzi di decentramento. Il 10 % di questo importo viene utilizzato per effettuare trasferimenti finanziari ai distretti del Paese in base ai risultati ottenuti. Diversi indicatori, come la gestione delle finanze pubbliche, la fornitura di servizi (compresa la sicurezza sociale e le questioni di genere), la trasparenza e la responsabilità, vengono valutati e classificati da società di revisione indipendenti nel corso di un audit annuale focalizzato sulla qualità. In base a questa valutazione, i trasferimenti finanziari legati ai risultati ottenuti vengono distribuiti tra i 261 distretti, incentivando così questi ultimi a migliorare nei settori sottoposti a valutazione. Dal 2019 a oggi i distretti hanno finanziato 2681 progetti infrastrutturali per la fornitura di servizi con i fondi ottenuti in questo modo. Fondamentali per il successo di un progetto di questo tipo sono l’integrità della valutazione dei risultati, l’esistenza di processi di rendiconto a livello municipale e la partecipazione della popolazione locale, che deve essere in grado di chiedere ciò di cui ha bisogno.

Un altro esempio di uso di strumenti di RBF è il sistema di sovvenzioni basate sulle performance del progetto di sviluppo municipale portato avanti dalla DSC nella Serbia orientale. In Serbia la cultura fiscale è debole e molte imposte fondiarie non vengono riscosse. È qui che la DSC interviene come finanziatrice in base ai risultati ottenuti, assegnando contributi ai cinque comuni capaci di migliorare maggiormente la riscossione delle imposte fondiarie. In questo modo, tra il 2013 e il 2014 le entrate dei comuni derivanti da queste imposte sono aumentate del 50 %. Solo nei primi due anni del progetto l’investimento svizzero di 1,33 milioni di franchi ha generato 2,8 milioni di nuove entrate per i comuni. Inoltre, il fondo di incentivazione della DSC ha dato nuovo impulso alle riforme istituzionali e legali nella Serbia orientale, migliorando la sostenibilità finanziaria in modo duraturo, ossia anche dopo la conclusione del progetto. Uno dei principali insegnamenti tratti da questa esperienza è che la flessibilità nella fase di attuazione è essenziale, in quanto i sistemi di incentivazione devono poter essere adattati (anche di frequente) per rispondere ai cambiamenti legislativi o alle nuove realtà politiche.

Tutte queste esperienze hanno permesso alla DSC e alla SECO di osservare che il nuovo sistema è stato in grado di:

  1. promuovere una maggiore focalizzazione sui risultati al momento della pianificazione e dell’implementazione dei programmi;
  2. responsabilizzare, incentivando al raggiungimento dei risultati;
  3. stimolare l’innovazione, garantendo una maggiore flessibilità ai partner esecutivi per adattare le attività al contesto locale, e
  4. produrre sistemi di dati più solidi e conoscenze comprovate su ciò che funziona.

In prospettiva futura si prevede che il modello RBF continuerà a crescere in settori che si occupano di beni pubblici e questioni globali urgenti come il clima, i flussi migratori e la preparazione alle pandemie. In quanto strumento affidabile, benché ancora poco utilizzato, per garantire l’efficacia degli aiuti, questo meccanismo è molto promettente e senz’altro permetterà di ottenere ottimi risultati nel campo dello sviluppo negli anni a venire. La cooperazione internazionale svizzera mira a istituzionalizzare ulteriormente il sistema di finanziamento basato sui risultati all’interno delle proprie organizzazioni e a diffondere esperienze collaudate come quelle descritte sopra nei Paesi partner. A livello globale la Svizzera intende proporre tutta una serie di nuovi progetti RBF attraverso l’Outcomes Accelerator (en) o la diffusione dei finanziamenti legati all’impatto, oltre a impegnarsi nella condivisione di buone pratiche e a sostenere gli sforzi di standardizzazione dell’RBF, per esempio tramite l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) o i negoziati ONU per un nuovo quadro di riferimento per il finanziamento dello sviluppo.

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