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Comunicati stampa
Comunicati stampa
Nelle ultime due settimane il nostro Paese ha trasportato in aereo complessivamente 385 persone (stato attuale) dall’Afghanistan in Svizzera con il sostegno delle forze armate tedesche. Si tratta di 34 persone di cittadinanza svizzera, 218 membri del personale locale della DSC con le loro famiglie, 51 persone con permesso di soggiorno permanente in Svizzera e 82 persone con un lasciapassare. Una delle più grandi operazioni di evacuazione della Svizzera si è così ampiamente conclusa. Il distaccamento del DDPS e i due esperti di sicurezza del DFAE, che hanno sostenuto l’operazione all’aeroporto di Kabul, sono di nuovo in Svizzera da mercoledì. La cellula di crisi per l’Afghanistan, diretta dal Centro di gestione delle crisi del DFAE, è stata formalmente sciolta oggi. La Svizzera ringrazia i suoi partner internazionali, in particolare le autorità tedesche, per il loro sostegno durante l’evacuazione.
218 rifugiati reinsediati ospitati in centri d’asilo della Confederazione
Finora 218 delle persone giunte dall’Afghanistan fanno parte del contingente di reinsediamento. Si tratta di personale locale afghano dell’Ufficio di cooperazione a Kabul e dei suoi familiari. Dopo il loro arrivo in Svizzera queste persone sono state distribuite in vari centri d’asilo della Confederazione, dove hanno ricevuto cure mediche, la loro identità è stata controllata e i loro dati personali sono stati registrati. Dopo il soggiorno nei centri, riceveranno asilo in Svizzera e verranno distribuiti tra i Cantoni per l’integrazione.
Ancora 11 persone di cittadinanza svizzera in Afghanistan
Secondo le informazioni a disposizione del DFAE, 11 persone di cittadinanza svizzera e 16 con un permesso di soggiorno in Svizzera si trovano ancora in Afghanistan. Queste persone lavorano in parte per organizzazioni internazionali. L’Ambasciata a Islamabad, responsabile degli affari consolari in Afghanistan, è in contatto con loro. Il DFAE continua a lavorare intensamente a varie opzioni per consentire a queste persone di lasciare l’Afghanistan.
La Svizzera condanna la serie di attentati a Kabul
La Svizzera è molto preoccupata per il deterioramento delle condizioni di sicurezza in Afghanistan. Dopo la serie di attentati mortali di ieri a Kabul, il consigliere federale Ignazio Cassis ha espresso la sua profonda costernazione e la sua solidarietà alle famiglie delle vittime. L’elevato grado di violenza acuisce notevolmente la sofferenza della popolazione afghana e incrementa il numero degli sfollati alla ricerca di sicurezza e protezione. La Svizzera condanna le violazioni del diritto internazionale e chiede con fermezza a tutti gli attori coinvolti di rispettare il diritto internazionale umanitario e i diritti umani. In particolare devono essere garantiti i diritti delle minoranze, delle donne e delle ragazze.
La situazione umanitaria in Afghanistan rimane particolarmente preoccupante. Considerata la situazione di emergenza, la Svizzera intende portare avanti il suo impegno anche nel contesto attuale. Oltre ai bisogni umanitari a breve termine, non si devono dimenticare anche le prospettive a medio e lungo termine. A livello diplomatico, la Svizzera è pronta a offrire i suoi buoni uffici, sia come Stato ospite di una conferenza internazionale che come facilitatore per colloqui se le parti lo desiderano.
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