Formula di pace: la Svizzera partecipa all’incontro dei consiglieri per la sicurezza nazionale sull’Ucraina a Malta
La Svizzera condanna l’intervento militare della Russia in Ucraina e chiede alla Russia di porre immediatamente fine alla sua aggressione militare e di ritirare le sue truppe. Durante l’Ukraine Recovery Conference (URC2022) a Lugano, la Svizzera e l’Ucraina hanno elaborato la «Dichiarazione di Lugano» insieme a numerosi partner internazionali. Il documento costituisce il quadro per il processo politico della ricostruzione dell’Ucraina. Questo impegno è stato rafforzato da una visita del Presidente della Confederazione a Kiev e il colloquio con il Presidente Zelensky nel mese di ottobre 2022. Informazioni sull'impegno della Svizzera in Ucraina nel newsfeed.

Durante la sua visita a Kiev il 20 ottobre 2022, il Presidente della Confederazione Ignazio Cassis ha incontrato il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky. © DFAE
28.10.2023 – Formula di pace: la Svizzera partecipa all’incontro dei consiglieri per la sicurezza nazionale sull’Ucraina a Malta
In occasione dell’incontro dei consiglieri per la sicurezza nazionale a Malta, il rappresentante della Svizzera, l’ambasciatore Gabriel Lüchinger, ha sottolineato che il nostro Paese continuerà a sostenere il processo di pace in Ucraina. La conferenza, a cui hanno partecipato circa 90 Stati di tutti i continenti e l’Unione europea (UE), si è concentrata sui principi contenuti nella formula di pace del presidente ucraino Volodymyr Zelensky e sulla discussione di vari aspetti per la sua attuazione.

29.09.2023 – La Confederazione potenzia il sostegno allo sminamento umanitario in Ucraina
Il 29 settembre 2023, il Consiglio federale ha approvato un pacchetto di 100 milioni di franchi a sostegno dello sminamento delle aree civili e agricole in Ucraina e della ripresa del Paese. I fondi sono forniti in parti uguali da DDPS e DFAE.
In linea con la sua tradizione umanitaria, la Svizzera dispone di competenze all’avanguardia nell’ambito dello sminamento umanitario. A Ginevra ha sede il Centro internazionale per lo sminamento umanitario (GICHD), che nell’ultimo decennio ha fornito all’Ucraina formazione, supporto strategico e consulenza tecnica per rafforzare la capacità delle istituzioni governative. Tra i pochi attori già attivi nel campo dello sminamento in Ucraina oggi c’è un’organizzazione svizzera, la Fondation suisse de déminage (FSD), che continua così il suo impegno nel Donbas, regione contesa dal 2014. La Svizzera è anche sede di diversi produttori di macchinari per lo sminamento.
20.09.2023 – La Confederazione consegna all'Ucraina materiale per affrontare l’inverno
Con l'avvicinarsi dell'inverno, l'Aiuto umanitario della Confederazione ha consegnato all'Ucraina circa 20 tonnellate di materiale. Due camion hanno raggiunto la città ucraina di Odessa il 18 settembre 2023 trasportando per esempio sacchi a pelo, scarpe da lavoro, utensili e contenitori da cucina. Il materiale è stato fornito dal Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS).
20.9.2023 – Sostegno per la sicurezza nucleare in Ucraina
Ignazio Cassis e il direttore generale dell’AIEA Rafael Grossi si sono incontrati per la terza volta in un anno, a dimostrazione dell’importanza che la Svizzera attribuisce alla sicurezza nucleare, soprattutto nel contesto della guerra contro l’Ucraina. Nel colloquio con Rafael Grossi, il capo del DFAE ha ricordato che la Svizzera è tutt’ora preoccupata per la situazione della centrale nucleare di Zaporizhzhia. Alla luce di ciò, Ignazio Cassis ha annunciato al direttore generale che la Svizzera sosterrà l’AIEA versandole un milione CHF per le sue missioni in Ucraina. Il contributo finanziario va ad aggiungersi al sostegno materiale fornito della Svizzera (compresse di iodio e tute di protezione).

Il sostegno finanziario e materiale è espressione del forte impegno della Svizzera finalizzato a garantire la sicurezza nucleare interna ed esterna in Ucraina. La Svizzera si adopera attivamente anche per il rispetto degli standard dell’AIEA in vigore. A maggio del 2023, sotto la presidenza svizzera del Consiglio di sicurezza dell’ONU, sono stati presentati i cinque principi dell’AIEA volti a garantire la protezione della centrale nucleare di Zaporizhzhia. I principi sono così formulati: nessun attacco contro la centrale nucleare; nessun deposito o stazionamento di armi pesanti o truppe presso la centrale; nessuna minaccia alla fornitura di energia esterna; protezione di tutti i sistemi necessari per il funzionamento sicuro della centrale da attacchi o atti di sabotaggio e divieto di ogni azione che mini questi principi. In quell’occasione, il capo del DFAE aveva ricordato che la protezione della centrale nucleare è una questione di rispetto del diritto internazionale umanitario.
Oltre a collaborare con l’AIEA, la Svizzera è attiva anche nel gruppo di lavoro sulla sicurezza radioattiva e nucleare («Radiation and Nuclear Safety») facente parte della formula di pace del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Nell’ambito di questo gruppo, la Svizzera si impegna per garantire che il lavoro sia in linea con i cinque principi e con i processi dell’AIEA in vigore.
Oltre a collaborare con l’AIEA, la Svizzera è attiva anche nel gruppo di lavoro sulla sicurezza radioattiva e nucleare («Radiation and Nuclear Safety») facente parte della formula di pace del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Nell’ambito di questo gruppo, la Svizzera si impegna per garantire che il lavoro sia in linea con i cinque principi e con i processi dell’AIEA in vigore.
20.09.2023 – Consiglio di sicurezza dell'ONU: il Presidente Berset rappresenta la Svizzera nel dibattito sull'Ucraina
Il Presidente Berset ha partecipato a un dibattito sull'Ucraina nel Consiglio di sicurezza. Il dibattito si è svolto sotto la presidenza albanese durante la settimana di apertura dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, in presenza del Presidente ucraino Volodymyr Selenskyj. Il Presidente ha sottolineato l'importanza centrale della Carta delle Nazioni Unite per la pace e la sicurezza nel mondo. Tuttavia, il numero dei conflitti sta aumentando e con esso la sofferenza della popolazione civile. Alain Berset ha condannato l'aggressione militare della Russia contro l'Ucraina. Si tratta di un esempio eclatante di violazione dei principi della Carta delle Nazioni Unite. Il Presidente della Confederazione Svizzera ha invitato la Russia a cessare tutte le ostilità e a ritirare immediatamente le sue truppe dal territorio ucraino.

Le conseguenze dell'aggressione militare della Russia contro l'Ucraina si fanno sentire in tutto il mondo. La sicurezza alimentare è a rischio, il settore energetico è colpito e i rischi nucleari sono in aumento. Ecco perché un forte multilateralismo e la fiducia reciproca sono più importanti che mai per raggiungere la pace in Ucraina.
Il compito di ricostruire l'Ucraina in linea con i principi di Lugano è immenso. La Svizzera è solidale con il popolo ucraino in molti modi. Tra le altre cose, sostiene lo sminamento umanitario con conoscenze specialistiche e forniture di materiali e prevede di ampliare ulteriormente questo impegno. Il Presidente ha anche auspicato un ritorno all'Iniziativa sul grano del Mar Nero.
Dichiarazione del Presidente Alain Berset al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, 20.09.2023
30.08.2023 – La Svizzera aderisce al Registro dei danni causati dall’aggressione da parte della Federazione Russa contro l’Ucraina
Nel maggio del 2023 il Consiglio d’Europa ha istituito il Registro dei danni, una banca dati contenente prove e informazioni sui danni causati dalla Federazione Russa in Ucraina. Nella sua seduta del 30 agosto 2023, il Consiglio federale ha deciso che la Svizzera aderirà a questo registro, ribadendo così il sostegno alle persone colpite dalla guerra e al processo politico di ricostruzione dell’Ucraina promosso su larga scala dal nostro Paese, insieme al Governo ucraino, in occasione della Ukraine Recovery Conference organizzata nel 2022 a Lugano.
17.07.2023 – La Svizzera manifesta il proprio sostegno al processo di ricostruzione dell’Ucraina durante il Consiglio di Sicurezza dell’ONU
In occasione di una riunione di alto livello che ha visto la presidenza del ministro degli affari esteri del Regno Unito e la presenza del suo omologo ucraino, la Svizzera ha ribadito il proprio sostegno alla sovranità e all’integrità territoriale dell’Ucraina, in conformità con il diritto internazionale, nonché l’obbligo di tutte le parti di rispettare il diritto internazionale umanitario.
La Svizzera chiede il rinnovo dell’accordo sui cereali del Mar Nero
La Svizzera ha colto l’occasione per ribadire quanto sia importante lavorare fin d’ora sui temi della ricostruzione, il cui processo è stato avviato nel luglio 2022, quando si è tenuta a Lugano la prima Ukraine Recovery Conference (URC), organizzata congiuntamente da Svizzera e Ucraina. La conferenza ha portato all’adozione dei principi di Lugano, a cui hanno aderito tutti i Paesi partecipanti. Il 22 giugno, in occasione dell’URC2023 tenutasi a Londra, il padrone di casa dell’URC dello scorso anno, il consigliere federale Ignazio Cassis, ha dichiarato che il popolo ucraino può continuare a contare sul sostegno della Svizzera per la ricostruzione del Paese.
In vista del rinnovo dell’accordo sui cereali del Mar Nero, la Svizzera ha lanciato un appello urgente per la sicurezza alimentare globale, altro tema chiave dell’incontro. La Svizzera deplora la decisione della Russia sull’accordo sui cereali del Mar Nero e spera che vengano rinnovati nel prossimo futuro. Dalla sua adozione nel luglio 2022, l’accordo ha permesso di esportare oltre 32 milioni di tonnellate di derrate alimentari in 45 Paesi ripartiti su tre continenti. La Svizzera accoglie con favore e sostiene attraverso i suoi buoni uffici gli instancabili sforzi del segretario generale dell’ONU e della Turchia per trovare un’intesa tra le parti e portare avanti questo importante accordo.

La Carta delle Nazioni Unite come punto di partenza per una pace globale, giusta e duratura
Ambasciatrice della Svizzera presso l’ONU a New York, Pascale Baeriswyl ha esortato a difendere i principi della Carta delle Nazioni Unite, che costituiscono la base per costruire una pace globale, giusta e duratura in Ucraina. «La Svizzera segue da vicino le varie attività a favore della pace, sottolineando che la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina devono essere rispettate», ha aggiunto l’ambasciatrice in relazione alle varie iniziative della comunità internazionale.
La Svizzera ha dato così nuovamente il suo sostegno alla Corte penale internazionale e alle misure e ai meccanismi volti a rendere giustizia alle vittime e a favorire la ricostruzione dell’Ucraina, tra cui il registro dei danni istituito dal Consiglio d’Europa. Ha inoltre ribadito tale imperativo di giustizia anche durante il dibattito annuale sulla situazione nei territori ucraini temporaneamente occupati, tenutosi all’Assemblea generale il 18 luglio.
La Svizzera sempre attiva nello sminamento umanitario
Pascale Baeriswyl ha inoltre espresso la preoccupazione della Svizzera per l'uso di mine antiuomo e munizioni a grappolo in Ucraina. "In qualità di Stato parte delle Convenzioni di Ottawa e Oslo, la Svizzera invita tutti gli Stati e le parti in conflitto a non utilizzare queste armi", ha dichiarato al Consiglio. La Svizzera punta sulla propria esperienza per il sostegno allo sminamento umanitario in Ucraina. Con un credito aggiuntivo approvato dal Parlamento nella sessione estiva del 2023, la Confederazione sta avviando ulteriori misure nel campo dello sminamento umanitario. Nel 2023 la Svizzera fornirà all’Ucraina prestazioni di supporto allo sminamento umanitario per un importo di almeno 15 milioni di franchi.
17.07.2023 – Competenza svizzera per lo sminamento umanitario in Ucraina
La Confederazione punta sull’esperienza della Svizzera per il sostegno allo sminamento umanitario in Ucraina. Con un credito aggiuntivo approvato dal Parlamento nella sessione estiva del 2023, la Confederazione sta avviando ulteriori misure nel campo dello sminamento umanitario.
Il Centro internazionale per lo sminamento umanitario (GICHD), con sede a Ginevra, rafforzerà così la sua presenza a Kyïv (Kiev). «Grazie al contributo svizzero possiamo espandere le nostre attività in Ucraina e contribuire a garantire che la pianificazione, la definizione delle priorità e l’attuazione delle attività di sminamento avvengano in modo efficiente, efficace e sicuro», spiega Stefano Toscano, direttore del GICHD. Il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) e il Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS) finanzieranno le attività del GICHD con 3,2 milioni di franchi dal 2023 al 2025.

Inoltre, il DFAE e il Principato del Liechtenstein sosterranno le attività della Fondation suisse de déminage (FSD) in Ucraina, in particolare nella regione di Kharkiv, con 2,5 milioni di franchi fino al marzo del 2024.
I due progetti fanno parte di un sostegno più ampio della Svizzera all’Ucraina. Nel 2023 la Svizzera fornirà all’Ucraina prestazioni di supporto allo sminamento umanitario per un importo di almeno 15 milioni di franchi.
Briefing al Consiglio di sicurezza dell’ONU
La situazione in Ucraina sarà anche oggetto di discussione il 17 luglio 2023 in seno al Consiglio di sicurezza dell’ONU.
Comunicato stampa «Competenza svizzera per lo sminamento umanitario in Ucraina», 17.07.2023
Tradizione e principi dello sminamento umanitario in Svizzera
Di cosa si occupa la Svizzera nel Consiglio di sicurezza dell'ONU?
22.06.2023 – Il consigliere federale Ignazio Cassis chiede di portare avanti il processo di ricostruzione sulla base dei principi di Lugano
In occasione della Ukraine Recovery Conference 2023 di Londra il consigliere federale Ignazio Cassis ha ribadito che la popolazione ucraina può continuare a contare sul sostegno della Svizzera per la ricostruzione del Paese. In occasione della riunione di follow-up della conferenza di Lugano, il capo del DFAE ha illustrato le priorità della Svizzera nel processo di ricostruzione, compreso il sostegno allo sminamento umanitario.

Da oltre due decenni la Svizzera sostiene politicamente e finanziariamente le attività di sminamento umanitario. In Ucraina infatti, lo sminamento umanitario è fondamentale per la ricostruzione.

15.06.2023 – La Svizzera fornisce aiuti dopo la distruzione della diga di Nova Kakhova
Per contribuire a mitigare le conseguenze della distruzione della diga, la Svizzera ha fornito tubi e pompe agli operatori della rete idrica sopra la diga. Ciò consente ai sistemi di approvvigionamento idrico di funzionare anche a livelli d'acqua più bassi. Ha inoltre acquistato 31 cisterne d'acqua in Ucraina e li ha consegnati, insieme a impianti di trattamento delle acque provenienti dalla Svizzera, a diverse comunità sopra la diga colpite dalla carenza d'acqua. Con questi serbatoi, un totale di oltre 60.000 persone può avere accesso all’acqua potabile. È stato inoltre finanziato un veicolo (per il trasporto di persone e materiali su qualsiasi superficie, anche sull'acqua) per rispondere a un bisogno urgente da parte del Servizio statale dell’Ucraina per le emergenze (SESU). Questo veicolo, insieme a numerosi altri veicoli e materiali che la Svizzera ha già fornito al SESU negli ultimi mesi, sarà impiegato nelle regioni colpite.

Al momento la Svizzera collabora con le comunità, gli operatori delle reti idriche locali, il governo e le ONG per individuare il materiale necessario e il modo migliore per procurarlo. Questa settimana, due esperti dell'Aiuto umanitario della Confederazione specializzati in acqua e strutture igienico-sanitari (WASH) si sono recati nelle aree colpite per valutare le necessità e le opzioni di sostegno.
Molte organizzazioni partner cofinanziate dalla DSC hanno adeguato le loro attività per fornire aiuti di emergenza alle persone colpite dalle inondazioni. Ad esempio, l'organizzazione partner svizzera Partnership Fund for a Resilient Ukraine (PFRU) sta sostenendo il governo locale della città di Kherson e il SESU nella fornitura di aiuti umanitari, tra cui scialuppe di salvataggio, attrezzature per il salvataggio in acqua e l'evacuazione dei feriti, buoni per il carburante per i volontari locali nelle operazioni di soccorso e generatori per le comunità locali. Anche altre ONG cofinanziate dalla DSC stanno fornendo aiuti d'emergenza (kit igienici, materiali per ripari, cibo e altri generi di soccorso) alle persone colpite dalle inondazioni.
Le mine trascinate via dall'acqua stanno complicando l'accesso e le operazioni di soccorso.
Un altro membro del Corpo svizzero di aiuto umanitario è distaccato presso le Nazioni Unite, dove svolge un ruolo chiave nel coordinamento delle misure WASH con gli operatori delle reti idriche ucraine.
06.06.2023 – Consiglio di sicurezza dell'ONU: riunione di emergenza sulla distruzione della diga di Nova Kakhovka
Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite si è riunito il 6 giugno per una sessione di emergenza per discutere della distruzione della diga di Nova Kakhovka in Ucraina. La Svizzera ha espresso profonda preoccupazione per questi nuovi sviluppi, che rappresentano un ulteriore onere per la popolazione civile colpita dalla continua aggressione militare della Russia. Anche il Segretario Generale delle Nazioni Unite António Guterres si è espresso ieri attraverso un comunicato stampa, affermando che stiamo affrontando una catastrofe umanitaria, economica e ambientale.

Migliaia di persone saranno colpite da questo disastro. Oltre alle devastanti conseguenze a breve termine nel sud dell'Ucraina, bisogna aspettarsi anche gravi conseguenze a lungo termine. «La Svizzera è preoccupata per i rischi che le inondazioni massicce potrebbero comportare per l'ambiente e per la sicurezza energetica e alimentare, compreso l'approvvigionamento idrico», ha dichiarato Adrian Dominik Hauri al Consiglio di sicurezza di New York.
Questo evento è un triste esempio del legame tra l'acqua e la protezione dei civili, che il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, su suggerimento della Svizzera e del Mozambico, ha già affrontato in dettaglio nel marzo 2023. In particolare, l'approvvigionamento di acqua dolce della Crimea dipende in larga misura dalla diga di Nova Kakhovka. In questa situazione di crisi, la protezione della popolazione civile deve essere una priorità, come richiesto dal diritto internazionale umanitario. Anche la protezione dell'ambiente nei conflitti armati è di importanza centrale. La Svizzera è pronta a sostenere pienamente la risposta immediata delle Nazioni Unite e dei partner umanitari che, in coordinamento con il Governo ucraino, stanno facendo tutto il possibile per fornire assistenza vitale e, tra le altre cose, per garantire la fornitura di acqua potabile. Tutte le parti in conflitto si impegnano a garantire l'accesso umanitario a tutti coloro che hanno bisogno di assistenza.
La diga di Nova Kakhovka è anche centrale per il sistema di raffreddamento della centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia, che è stata recentemente discussa dal Consiglio di sicurezza durante la presidenza svizzera sotto la guida del Consigliere federale Ignazio Cassis. I 'sette pilastri' definiti da Rafael Grossi, Direttore Generale dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica, affermano, tra l'altro, che l'integrità dell'impianto e le forniture logistiche devono essere garantite in ogni momento.
In considerazione dell'urgenza e della gravità della situazione, la Svizzera ha sottolineato nel Consiglio che gli attacchi alle infrastrutture civili sono inaccettabili. Il diritto internazionale umanitario vieta gli attacchi agli oggetti civili e fornisce una protezione speciale alle dighe. La Svizzera invita tutte le parti a rispettare il diritto internazionale umanitario. Ancora una volta, la Svizzera ha condannato l'aggressione militare della Russia contro l'Ucraina e ha invitato la Russia a de-escalare immediatamente la situazione, a cessare tutte le ostilità e a ritirare senza indugio le sue truppe dal territorio ucraino.
30.05.2023 – Consiglio di sicurezza dell'ONU: la Svizzera si impegna per la protezione della centrale nucleare di Zaporizhzhya
Il 30 maggio 2023 durante l’incontro guidato del consigliere federale Ignazio Cassis e alla presenza dell’Ucraina, il Consiglio di sicurezza dell'ONU ha discusso della protezione della centrale nucleare di Zaporizhzhya. «Siamo consapevoli dei rischi che incorrono quando una centrale nucleare si trova in una zona di guerra. È nostro dovere proteggere la popolazione civile», ha dichiarato il consigliere federale Cassis a New York.
Durante l’incontro, il Direttore generale dell'AIEA Grossi ha presentato al Consiglio cinque principi per la protezione della centrale nucleare nel sud-est dell'Ucraina:
- nessun attacco di alcun tipo da o contro la centrale nucleare;
- nessun deposito o stazionamento di armi pesanti o truppe presso la centrale;
- nessuna minaccia alla fornitura di energia esterna;
- protezione di tutti i sistemi necessari per il funzionamento sicuro della centrale da attacchi o atti di sabotaggio;
- nessuna azione che comprometta questi principi.
Durante l'incontro, la Svizzera ha ribadito la condanna dell'aggressione militare della Russia contro l'Ucraina e di qualsiasi attacco contro le infrastrutture civili. La Svizzera ha nuovamente chiesto alla Russia di ritirare le proprie truppe dal territorio ucraino. Ha accolto inoltre con favore l'impegno dell'AIEA a proteggere le centrali nucleari civili in Ucraina e ha invitato tutti i membri del Consiglio a sostenere i cinque principi proposti dall'AIEA per proteggere la centrale nucleare di Zaporizhzhya. Il consigliere federale Cassis ha invitato in particolare la Russia e l'Ucraina ad attuare pienamente questi cinque principi.
In consultazione con l'AIEA e con gli altri membri del Consiglio, la diplomazia svizzera ha lavorato nelle ultime settimane per garantire lo svolgimento dell'incontro odierno. La Svizzera ha ricordato che la protezione della centrale nucleare di Zaporizhzhya è una questione di rispetto del diritto umanitario internazionale. Il rispetto e la promozione di questo diritto sono una priorità per la Svizzera e un pilastro dei suoi buoni uffici.
L'incontro di oggi è tematicamente legato alle priorità del Consiglio federale per il seggio della Svizzera al Consiglio di sicurezza. Durante il mese di presidenza, diversi incontri sono stati infatti presieduti da membri del Consiglio federale. Il 3 e 4 maggio, il consigliere federale Ignazio Cassis ha presieduto un dibattito sulla fiducia reciproca e una riunione sulla cooperazione tra l'ONU e l'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE). Il 23 maggio, il presidente della Confederazione Alain Berset ha sottolineato in Consiglio che la protezione dei civili nei conflitti armati non deve essere solo discussa, ma deve venir sempre più attuata nella pratica. La consigliera federale Viola Amherd ha invece presieduto il 25 maggio una sessione sul finanziamento di missioni di pace in Africa.
La sessione del 30 maggio si concentra sulla protezione dei civili dai disastri nucleari. Con questi e altri incontri tematici, il Consiglio federale è sulla buona strada per attuare le sue priorità. Nel complesso, la Svizzera trae una conclusione positiva da questa prima presidenza del Consiglio.
Discorso del Consigliere federale Ignazio Cassis
Di cosa si occupa la Svizzera nel Consiglio di sicurezza dell'ONU?
13.04.2023 – La Svizzera sostiene l'Ucraina fornendo ambulanze
Cinque ambulanze usate, donate all’Ucraina dal Cantone di Basilea Città e dalla città di Zurigo, sono state consegnate alle ONG locali di Kyiv. Una seconda consegna è prevista per l’estate 2023. La Svizzera intende sostenere a lungo termine l’Ucraina. La Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC), affiliata al DFAE, ha finanziato e organizzato i trasporti. Dopo il trasporto e la consegna da parte dell’Ambasciata di Svizzera a Kyiv e la mediazione delle ONG locali SMARTA e Caritas Ucraina, le ambulanze saranno utilizzate dagli ospedali dell’oblast di Kharkiv e della città di Kramatorsk.

24.02.2023 – Consiglio di sicurezza dell’ONU: Ignazio Cassis chiede il rispetto delle Convenzioni di Ginevra e il ritiro delle truppe russe dall’Ucraina
Il 24 febbraio 2023 il consigliere federale Ignazio Cassis ha partecipato a un dibattito di alto livello del Consiglio di sicurezza dell’ONU a New York. Il capo del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) ha chiesto il ritiro dell’esercito russo, presente ormai da un anno sul territorio sovrano ucraino, e il rispetto delle Convenzioni di Ginevra. Ha inoltre sostenuto l’impegno della Svizzera a favore di una risoluzione pacifica del conflitto.
«Dopo un anno di guerra, dobbiamo unire le nostre forze, le nostre idee e i mezzi a nostra disposizione per ripristinare il senso di sicurezza in Europa e garantire il ritorno di una pace completa, giusta e duratura in Ucraina», ha dichiarato Ignazio Cassis dinanzi al Consiglio di sicurezza dell’ONU.
In quanto Stato permanentemente neutrale, la Svizzera adempie appieno i propri obblighi derivanti dal diritto della neutralità. Sul piano militare non favorisce nessuna delle parti in conflitto. Tuttavia, come ha ricordato Ignazio Cassis, «neutralità non vuol dire indifferenza nei confronti delle violazioni del diritto internazionale». Per il capo del DFAE «la Svizzera è sempre pronta a riunire tutti intorno a un tavolo per promuovere un maggiore rispetto del diritto internazionale umanitario e, in definitiva, la pace».

23.02.2023 – Dinanzi all’Assemblea generale dell’ONU, il consigliere federale Ignazio Cassis condanna l’aggressione russa e chiede una pace duratura in Ucraina
A un anno dallo scoppio della guerra in Ucraina, questo fine settimana il consigliere federale Ignazio Cassis si trova presso la sede delle Nazioni Unite a New York per partecipare a una sessione speciale di emergenza dell’Assemblea generale e a un dibattito in seno al Consiglio di sicurezza. In questa occasione, il capo del DFAE ribadisce la ferma condanna da parte della Svizzera dell’aggressione russa contro l’Ucraina tuttora in atto e chiede la cessazione immediata della guerra oltre che il ritiro delle truppe russe dal territorio sovrano ucraino.

L’Assemblea generale dell’ONU, in presenza del consigliere federale Ignazio Cassis, ha adottato a larga maggioranza (141 voti a favore) una risoluzione che chiede, da un lato, agli Stati e alle organizzazioni internazionali di aumentare il loro sostegno agli sforzi diplomatici volti a raggiungere una pace completa, giusta e duratura in Ucraina, conformemente allo Statuto dell’ONU, e dall’altro esorta la Russia a ritirare le sue truppe dal territorio ucraino.
«Con la risoluzione di oggi lanciamo un forte messaggio di pace e di rispetto dei principi che ci uniscono», ha dichiarato Ignazio Cassis dinanzi all’Assemblea generale. Questo nuovo testo esorta gli Stati membri dell’ONU e le organizzazioni internazionali a rafforzare il proprio impegno a favore della pace. Il capo del DFAE ritiene che si tratti di un segnale chiaro inviato alla Russia da parte della comunità internazionale e sottolinea il suo appello a quest’ultima affinché «collabori in vista di una soluzione pacifica del conflitto».
22.02.2023 – Un anno di guerra contro l’Ucraina: il Consiglio federale stila un bilancio del suo operato e richiede un nuovo pacchetto di aiuti
Il 24 febbraio 2022 la Russia ha lanciato un attacco militare contro l’Ucraina. A un anno dall’inizio dell’aggressione militare, il Consiglio federale esprime il suo profondo cordoglio alla popolazione toccata dalla guerra, stila un bilancio del suo operato e richiede, nella sua riunione del 22.02.2023, con effetto immediato, l’approvazione di un nuovo pacchetto di aiuti pari a 140 milioni di franchi.
Le misure previste dal pacchetto di aiuti d’emergenza si basano sull’impegno della Svizzera in Ucraina e nella Repubblica di Moldova e rispondono concretamente alle esigenze e alle richieste di entrambi i Paesi negli ambiti in cui la Svizzera dispone di competenze specifiche. Le linee d’azione includono per esempio rifugi per scuole, riparazioni a ospedali e all’infrastruttura energetica, piccoli crediti a PMI del settore agricolo, operazioni di sminamento o sostegno psicosociale per la popolazione.
Guerra contro l’Ucraina – Misure adottate dalla Confederazione dal 24 febbraio 2022
25.01.2023 – Equipaggiamento invernale dell’Esercito svizzero per la popolazione ucraina
La Svizzera prosegue le sue forniture umanitarie alla popolazione ucraina fornendo circa 390 palette di equipaggiamento invernale. L’Esercito svizzero mette a disposizione della popolazione ucraina, tra l’altro, circa 170 000 paia di guanti, 40 000 paia di calze e 2000 coperte.

Il materiale militare ha lasciato il Centro logistico dell’esercito di Othmarsingen il 25 gennaio 2023 e sarà trasportato in camion fino a Kyiv (Kiev). La fornitura avviene sotto l’egida della Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC).
Lo scorso dicembre sono già stati forniti stufe e generatori per far fronte all’inverno. La Direzione dello sviluppo e della cooperazione del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) organizza il trasporto. Gli equipaggiamenti saranno consegnati alla protezione civile ucraina per poi essere distribuiti alla popolazione.
18.01.2023 – Da Lugano a Londra: il Regno Unito organizza la Ukraine Recovery Conference 2023
La Ukraine Recovery Conference (URC), svoltasi a Lugano lo scorso luglio, avrà un seguito a Londra nel 2023. Durante il WEF a Davos, il consigliere federale Ignazio Cassis ha infatti ufficialmente passato il testimone per la preparazione della prossima edizione della URC al segretario di Stato per le imprese, l’energia e la strategia industriale del Governo britannico Grant Shapps, alla presenza del segretario di Stato del ministero degli affari esteri ucraino Oleksandr Bankov. Il capo del DFAE ha definito i Principi di Lugano una «bussola» che indica la strada per la ricostruzione dell’Ucraina anche in tempi bui.

«A Londra si continuerà a lavorare sulle decisioni prese a Lugano», ha affermato il consigliere federale Cassis al momento del passaggio di consegne ufficiale al segretario di Stato per le imprese, l’energia e la strategia industriale del Governo britannico, Grant Shapps, che guiderà ora i preparativi della prossima Ukraine Recovery Conference. Il capo del DFAE ha spiegato che a Lugano si era posto l’accento sul periodo post-guerra per infondere speranza alla popolazione ucraina. «Sono convinto che, anche nei tempi bui che stiamo attraversando, abbiamo bisogno di una bussola che ci indichi la via da seguire», ha aggiunto. «E questa bussola è la Dichiarazione di Lugano».
17.01.2023 - La ricostruzione dell'Ucraina al centro della partecipazione del consigliere federale Cassis al WEF
Il World Economic Forum (WEF) si tiene dal 17 al 19 gennaio 2023. Per il consigliere federale Ignazio Cassis, la situazione in Ucraina e la continuazione dell'impegno della Svizzera per la ricostruzione del Paese sono temi centrali dei suoi colloqui a Davos. Il 18 gennaio 2023, il capo del DFAE partecipa all’evento per il passaggio delle consegne dell’Ukraine Recovery Conference «From Lugano to London» insieme ai rappresentanti di Regno Unito e Ucraina. Il Regno Unito assumerà quindi la guida nella preparazione della prossima Conferenza sull'Ucraina. Il consigliere federale Cassis parteciperà anche a eventi sul tema della guerra in Ucraina e le sue conseguenze globali.

Il primo giorno del suo soggiorno, il consigliere federale Cassis ha inoltre incontrato Olena Zelenska, moglie del presidente ucraino Zelensky. Insieme hanno discusso della situazione in Ucraina e dell'impegno della Svizzera per la ricostruzione.
Guerra in Ucraina. Misure adottate dalla Svizzera dal 24.2.2022 (PDF, 1 Pagina, 27.7 kB, italiano)
Sostegno finanziario della Svizzera dal 24.2.2022 (PDF, 1 Pagina, 29.4 kB, italiano)
23.12.2022 – Da Berna partono camion per trasportare stufe e generatori in Ucraina
Poco prima di Natale, diversi camion sono partiti da Berna per raggiungere l’Ucraina. Trasportano 40 stufe e altrettanti generatori per aiutare le persone colpite dalla guerra ad affrontare l’inverno rigido. All'arrivo, il materiale viene consegnato alla protezione civile ucraina.
Le attrezzature possono essere utilizzate nelle tende o in grandi ambienti in cui la popolazione può recarsi per riscaldarsi. L’acquisto del materiale e l’organizzazione del trasporto sono opera della Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC). È attualmente al vaglio l'invio di ulteriore materiale di soccorso.

Con questa consegna, la Svizzera risponde alla situazione precaria che sta vivendo la popolazione ucraina, aggravata dagli attacchi dell'esercito russo alle infrastrutture civili. Molte persone sono senza elettricità e riscaldamento a causa degli attacchi alle infrastrutture energetiche del Paese. Anche l'accesso all'acqua potabile o alle telecomunicazioni è interrotto in molti luoghi.
Per questo motivo, da settimane la Svizzera sostiene l'Ucraina con aiuti umanitari. Tra il materiale inviato, è stata consegnata anche dell’attrezzatura antincendio alla protezione civile ucraina e il personale è stato addestrato all'uso dei veicoli antincendio (di seguito il video). Una settimana fa, diversi camion hanno trasportato generatori in Ucraina.
Una settimana fa, diversi camion hanno trasportato generatori in Ucraina.
Alla Conferenza di Parigi del 13 dicembre 2022, il presidente Ignazio Cassis ha presentato il piano d'azione per l'aiuto all'Ucraina per affrontare l’inverno. A novembre il Consiglio federale aveva stanziato 100 milioni di franchi per questo scopo. Il Parlamento ha approvato il piano d'azione a dicembre.
Guerra in Ucraina. Misure adottate dalla Svizzera dal 24.2.2022 (PDF, 1 Pagina, 27.7 kB, italiano)
Sostegno finanziario della Svizzera dal 24.2.2022 (PDF, 1 Pagina, 29.4 kB, italiano)
13.12.2022 – Il presidente della Confederazione Ignazio Cassis partecipa alla conferenza a sostegno della popolazione ucraina
Gli attacchi russi hanno distrutto circa la metà delle infrastrutture energetiche in Ucraina. L’accesso all’acqua potabile, all’elettricità e alle telecomunicazioni è interrotto in molti luoghi. L’arrivo dell’inverno rende ancora più precaria la situazione già molto drammatica della popolazione ucraina. Come aiutare a breve termine le persone colpite dalla guerra: è stato questo il tema principale della conferenza di Parigi sulla «Ukraine civilian resilience» (resilienza civile in Ucraina) organizzata da Francia e Ucraina.

La conferenza, cui partecipa il presidente della Confederazione Ignazio Cassis, è incentrata su misure concrete volte a fornire aiuti umanitari alla popolazione ucraina per superare la stagione invernale. Presieduta da Francia e Ucraina, la conferenza si concentra sulle misure concrete di sostegno per i prossimi quattro mesi nei settori dell’energia, dell’acqua, della sicurezza alimentare, della sanità e dei trasporti, e porta avanti la discussione sulla ricostruzione dell’Ucraina, avviata su vasta scala in occasione della Ukraine Recovery Conference, tenutasi a luglio a Lugano, e successivamente proseguita alla conferenza di Berlino.
Il presidente Cassis ha affermato a Parigi l’urgenza di sostenere la popolazione ucraina. Durante la sua visita a Kiev nell’ottobre del 2022, aveva constatato di persona la massiccia distruzione causata dagli attacchi russi. Ha fatto riferimento al piano d’azione per il soccorso d’inverno, deciso dal Consiglio federale e approvato dal Parlamento, per un valore di 100 milioni di franchi svizzeri, mirato a finanziare progetti per l’urgente ripristino delle infrastrutture energetiche nel Paese al fine di aiutare la popolazione ucraina ad affrontare i rigori dell’inverno. In questi giorni, inoltre, sono partiti vari autocarri che trasportano 30 generatori dalla Svizzera all’Ucraina.
Il presidente Cassis ha sottolineato alla conferenza che è necessario un buon coordinamento per garantire l’efficacia del sostegno fornito dagli Stati. I «Princìpi di Lugano» rappresentano i valori guida alla base di queste decisioni, e il capo del DFAE ha accolto con favore la creazione della piattaforma recentemente approvata dai Paesi del G7 per coordinare il sostegno degli Stati donatori. Costruire la fiducia è importante quanto il coordinamento, e «la fiducia si crea grazie ai nostri progetti comuni e all’attuazione di riforme concrete e ambiziose», ha dichiarato il presidente Cassis.
Allocuzione del presidente della Confederazione Svizzera Ignazio Cassis
25.10.2022 – Il presidente della Confederazione alla Conferenza sulla ricostruzione dell’Ucraina
Il presidente della Confederazione, Ignazio Cassis, ha partecipato alla Conferenza internazionale di esperti sulla ricostruzione dell’Ucraina, tenutasi a Berlino su invito della presidenza tedesca del G7 e della Commissione UE. In tale occasione si è discusso sulle modalità per la riuscita di una ricostruzione dell’Ucraina sostenibile e inclusiva. Il processo politico di ricostruzione poggia sulla «Dichiarazione di Lugano» elaborata in occasione della Ukraine Recovery Conference (URC2022).

20.10.2022 – Il presidente della Confederazione Cassis incontra il presidente ucraino Zelensky e discute della ricostruzione del Paese
Il presidente della Confederazione Ignazio Cassis torna in Ucraina a un anno di distanza dalla sua ultima visita. Lo scopo del viaggio è farsi un’idea della situazione e delle esigenze umanitarie sul campo tramite colloqui diretti e discutere insieme ai co-organizzatori dell’URC2022 su come attuare e portare avanti la ricostruzione del Paese devastato dalla guerra. I temi in primo piano durante l’incontro con il presidente Volodymyr Zelensky sono stati la situazione nel Paese, in particolare in relazione agli attacchi aerei russi contro quartieri residenziali ucraini, le attuali condizioni al fronte e le sfide del prossimo inverno. I due presidenti hanno inoltre parlato del sostegno svizzero all’Ucraina sul piano bilaterale e multilaterale.

Attuazione concreta dei Principi di Lugano
Durante il suo soggiorno a Kiev il presidente della Confederazione Ignazio Cassis ha incontrato anche il primo ministro ucraino Denys Shmyhal, con cui tre mesi fa ha tenuto a Lugano la conferenza sulla ricostruzione del Paese. I colloqui hanno riguardato soprattutto il seguito della conferenza e le modalità per attuare al meglio i principi fissati all’URC2022. «Mi sarebbe piaciuto tornare qui in circostanze diverse. Ma esserci adesso è quanto mai importante. Insieme al Governo ucraino vogliamo individuare quali siano concretamente le esigenze umanitarie più urgenti. Intendiamo anche sostenere gli sforzi ucraini per una ricostruzione innovativa. Il piano di ricostruzione dell’Ucraina presentato a Lugano e i cosiddetti Principi di Lugano definiti in tale occasione costituiscono il quadro in tal senso», ha dichiarato il presidente della Confederazione durante la sua visita a Kiev.

Durante il suo viaggio il presidente della Confederazione ha anche visitato i sobborghi di Kiev, dove sono visibili sia le conseguenze della guerra sia le tracce dell’efficace ricostruzione in atto. Nella capitale ucraina Ignazio Cassis si è intrattenuto anche con alcuni rappresentanti della società civile sugli sforzi concreti della ricostruzione. I principi negoziati all’URC2022 prevedono infatti una partecipazione attiva della popolazione al processo di ricostruzione, affinché questo possa avvenire in modo equo e sostenibile.
10.08.2022 – La Svizzera invia altre 100 tonnellate di aiuti umanitari
La Svizzera continua a inviare aiuti umanitari in Ucraina. Il DFAE ha organizzato vari convogli per consegnare un centinaio di tonnellate di materiale, soprattutto di tipo medico e sanitario. Queste operazioni sono in linea con l’impegno dimostrato dalla Confederazione sin dall’inizio del conflitto. Dal mese di marzo il DFAE, in collaborazione con il Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS), ha infatti fornito all’Ucraina e ai suoi Paesi limitrofi oltre 5300 tonnellate di beni di prima necessità.
06.07.2022 – La conferenza in immagini
Streaming video URC22
Tutti i video degli incontri dell’URC2022 in inglese e ucraino sono disponibili su Youtube:
Ulteriori informazioni e link
05.07.2022 – Seconda giornata dell’URC2022: la Dichiarazione di Lugano
URC2022 - Le seconda giornata in un video:
La Svizzera e l’Ucraina hanno presentato la «Dichiarazione di Lugano», elaborata con il sostegno dei partner internazionali. Il documento costituisce il quadro per il processo politico della ricostruzione dell’Ucraina e contiene i «principi di Lugano» quali valori guida comuni per il futuro.
«Ciò che abbiamo ottenuto ieri e oggi è stato condensato nella "Dichiarazione di Lugano". Con il sostegno dei partner internazionali, la Svizzera e l'Ucraina hanno elaborato un documento che costituisce il quadro per il processo politico della ricostruzione», ha dichiarato il presidente della Confederazione Ignazio Cassis.

La seconda giornata dell’URC ha preso il via con i «national and institutional statements».
Discorso - National Statement by Switzerland: Ukraine Recovery Conference (URC2022)
Nel pomeriggio si è svolto un forum economico organizzato dalla Segreteria di Stato dell’economia (SECO) insieme all’Ucraina. È stato aperto dal presidente della Confederazione Cassis, dal primo ministro Schmyhal e dalla segretaria di Stato all’economia, Marie-Gabrielle Ineichen-Fleisch.
Il discorso del presidente della Confederazione Ignazio Cassis
04.07.2022 – Prima giornata dell’URC2022
ll presidente della Confederazione Ignazio Cassis ha aperto l’URC2022 insieme al presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in collegamento da Kyiv, e al primo ministro Denys Shmyhal, presente sul posto a Lugano. «Una premessa per il successo è che l'idea originaria della conferenza (vale a dire le riforme istituzionali) e l'idea attuale della conferenza (la ricostruzione mirata) formino un tutt'uno!» ha affermato il presidente della Confederazione Ignazio Cassis in occasione del suo discorso di apertura.
Discorso del presidente della Confederazione Ignazio Cassis
Durante la prima giornata si sono discussi i principi della ricostruzione. Si sono inoltre svolti colloqui di lavoro sulle esigenze nei settori dell'economia, degli affari sociali, della digitalizzazione, delle infrastrutture e della protezione ambientale.
La ministra degli esteri britannica Elizabeth Truss ha comunicato che la prossima conferenza in questo ambito verrà organizzata dal Regno Unito insieme all’Ucraina. La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha presentato l’iniziativa per una piattaforma di ricostruzione e ha definito i «Principi di Lugano» la base per l’ulteriore processo.
03.07.2022 – Ultimi preparativi per la conferenza
01.07.2022 – Obiettivi e temi dell’URC2022 in breve
Mancano pochi giorni all’Ukraine Recovery Conference (URC2022), che riunirà a Lugano il 4 e 5 luglio 2022 rappresentanti di Stati e organizzazioni internazionali pronti a collaborare per la ricostruzione dell'Ucraina. Gli obiettivi e i temi dell’incontro sono riassunti in un'infografica.
Quattro voci dalla Svizzera italiana riflettono sull’importanza di questa conferenza e sul proprio contributo per la pace. Solidarietà, dialogo e scambio le parole chiave.
20.06.2022 – Il presidente della Confederazione presenta a Bellinzona la URC22
In occasione del tradizionale incontro fra il presidente della Confederazione Ignazio Cassis e il Consiglio di Stato del Canton Ticino, le discussioni si sono incentrate sulla Ukraine Recovery Conference (URC2022). Il presidente della Confederazione Ignazio Cassis ha informato i media a Bellinzona, assieme al consigliere di Stato Norman Gobbi, al comandante della Polizia cantonale Matteo Cocchi e a rappresentanti dell’esercito e di fedpol.
Alla URC2022 si discuterà delle prospettive attuali per la ricostruzione e dei contributi apportati dai partner internazionali. All’ordine del giorno figurano in particolare le priorità, i metodi e i principi della ricostruzione. Alla fine della Conferenza dovrebbe essere presentata la «Dichiarazione di Lugano» con i principali risultati raggiunti.
24.05.2022 – La ricostruzione al centro della Conferenza sull’Ucraina a Lugano
A seguito dell’aggressione della Russia del 24 febbraio 2022, la Svizzera e l’Ucraina hanno deciso di riorientare la quinta Conferenza sulla riforma ucraina precedentemente messa in calendario e di dedicarla al tema della ricostruzione: la Ucraine Recovery Conference (URC2022) si terrà il 4- 5 luglio a Lugano. Circa 40 Stati e 18 organizzazioni internazionali sono stati invitati a parteciparvi. Martedì 24 maggio 2022 il presidente della Confederazione Ignazio Cassis, il primo ministro ucraino Denys Shmyhal e il ministro degli esteri Dmytro Kuleba hanno presentato gli obiettivi della conferenza, a margine dell’incontro annuale del Forum economico mondiale (WEF) a Davos.

23.05.2022 – La Svizzera ha adottato un approccio collaborativo come Paese neutrale
Sulla guerra in Ucraina, la Svizzera ha adottato un approccio collaborativo come Paese neutrale. Lo ha dichiarato il presidente della Confederazione Ignazio Cassis nel suo discorso di apertura del Forum economico mondiale (World Economic Forum, WEF). Cassis ha sottolineato l’impegno della Svizzera, in quanto Paese neutrale,
- per rafforzare i valori fondamentali, sia propri che comuni;
- garantire gli sforzi di pace, propri e comuni;
- assicurare un’architettura di sicurezza stabile e basata su regole, che può essere sviluppata solo a livello multilaterale.
Dato che l’aggressione militare della Russia nei confronti dell’Ucraina costituisce una grave violazione delle norme elementari del diritto internazionale, la Svizzera ha adottato le sanzioni dell’UE contro la Russia.

Anche se al momento non si intravede la fine della guerra, secondo il capo del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) Cassis l’attenzione dovrebbe concentrarsi sul percorso verso la ricostruzione e sulla gestione delle conseguenze economiche del conflitto. A inizio luglio si terrà a Lugano la Ukraine Recovery Conference, ossia la conferenza per la ripresa in Ucraina. «Questa conferenza dovrà essere il punto di partenza per il processo di ricostruzione dell’Ucraina», ha dichiarato Cassis.
Discorso di apertura «Die Wirklichkeit ist multilateral» (de)
Discorso del presidente della Confederazione, Ignazio Cassis - WEF – Open Forum (de)
19.05.2022 – La Svizzera riapre l’ambasciata a Kyiv
L’Ambasciata di Svizzera in Ucraina riapre dopo essere rimasta temporaneamente chiusa per due mesi e mezzo: cinque membri del personale del DFAE torneranno a Kyiv nei prossimi giorni. Questa decisione fa seguito a un’analisi approfondita della situazione della sicurezza nella capitale ucraina.
15.05.2022 – Manuel Bessler visita l'Ucraina
Manuel Bessler, capo del Corpo svizzero di aiuto umanitario, ha visitato l'Ucraina dal 12 al 15 maggio. Accompagnato da una delegazione svizzera e da alcuni rappresentanti dell'Ambasciata svizzera a Kiev, ha visitato l'ufficio di aiuto umanitario recentemente aperto a Lviv. In programma anche una visita di progetti sostenuti dalla Svizzera nella regione e un incontro con le autorità locali.
03.05.2022 – Colloquio telefonico tra il presidente della Confederazione Ignazio Cassis e il Segretario di Stato USA Antony J. Blinken
«Uno scambio sostanziale su problematiche chiave a livello bilaterale e regionale». Così il presidente della Confederazione Ignazio Cassis ha definito, su Twitter, il contatto telefonico tenuto con il segretario di Stato degli Stati Uniti d’America Antony J. Blinken il 3 maggio. Tra i temi discussi vi sono state anche le situazioni in Ucraina e in Afghanistan. Il colloquio è stato infine l’occasione di ribadire l’impegno di entrambe le parti per la pace e la sicurezza globale.
27.04.2022 – Attuate ulteriori sanzioni dell’UE nei confronti della Russia
Considerato il protrarsi dell’aggressione militare russa in Ucraina, il 27 aprile il Consiglio federale ha adottato ulteriori sanzioni nei confronti della Russia e della Bielorussia. I nuovi provvedimenti contengono sanzioni di ampia portata sulle merci, tra cui il divieto di importare lignite e carbon fossile e beni che rappresentano importanti fonti di reddito per la Russia (p. es. legno, cementi, crostacei, caviale). Sono inoltre previsti divieti di esportazione per i beni che possono contribuire a rafforzare le capacità industriali della Russia (p. es. robot industriali o alcuni prodotti chimici). Altre sanzioni riguardano invece il settore finanziario.
Ora l’ordinanza prevede anche una deroga per l’esportazione di beni militari speciali: in tal modo la Svizzera può adempiere i suoi obblighi internazionali nei confronti dell’Organizzazione per la proibizione delle Armi chimiche (OPAC). La modifica di ordinanza consente infatti l’esportazione dell’equipaggiamento di protezione NBC, che l’OPAC ha richiesto alla Svizzera come assistenza.
08.04.2022 – Carico di generi alimentari forniti dalla Svizzera giunto a Odesa
La Svizzera ha dato il via a una serie di spedizioni di generi alimentari per aiutare la popolazione in Ucraina, in grave difficoltà. Ieri la Svizzera, in collaborazione con il suo partner ucraino Astarta-Kyiv, ha consegnato un primo carico di olio, zucchero, farina, mais e latte in polvere acquistati sul mercato ucraino. La decisione di organizzare spedizioni di generi alimentari è stata presa su richiesta delle autorità della città di Odesa, che stanno lavorando per costituire riserve strategiche per garantire la distribuzione di cibo alla popolazione vulnerabile in caso di un potenziale blocco della città.
La fornitura di cibo è stata presa in consegna dal sindaco di Odesa, in presenza di una squadra del Corpo svizzero di aiuto umanitario (CSA). Dalla settimana scorsa, infatti, una squadra del CSA di stanza in Moldova si è recata più volte in Ucraina per coordinare, in collaborazione con le autorità ucraine, una serie di forniture per un totale di 1400 tonnellate di prodotti alimentari destinati a Odesa.
08.04.2022 – I ministri degli esteri di lingua tedesca lanciano un appello congiunto alla Russia
Su invito della ministra degli esteri del Liechtenstein, si è svolto oggi nel Principato l’incontro annuale tra i cinque omologhi di lingua tedesca. I colloqui si sono concentrati sull’attuale situazione in Ucraina, sulle implicazioni geopolitiche e sulla crisi umanitaria scatenata dall’attacco russo al Paese. I cinque ministri di lingua tedesca rivolgono un appello congiunto alla Russia, chiedendo di mettere fine alla violenza e di ritirare le truppe. «Poiché la Svizzera è parte della comunità di valori europea, ci adoperiamo al fianco dei nostri vicini e dell’UE per la pace, la stabilità, la sicurezza e la prosperità. È nell’interesse dell’intero continente che il conflitto si risolva quanto prima», ha affermato il presidente della Confederazione Ignazio Cassis nell’incontro, in occasione del quale i cinque Paesi di lingua tedesca hanno dichiarato di condividere la stessa posizione rispetto alla guerra in Ucraina.
22.03.2022 – Il presidente della Confederazione Ignazio Cassis incontra la presidente moldava Maia Sandu a Chisinau e discute con i membri del Corpo svizzero di aiuto umanitario sull'assistenza ai rifugiati ucraini
Il giorno dopo la sua visita in Polonia, il presidente della Confederazione Cassis ha avuto colloqui politici in Moldova e ha potuto osservare da vicino la situazione dei rifugiati ucraini. Nella capitale Chisinau, ha avuto discussioni bilaterali con la presidente Maia Sandu e la prima ministra Natalia Gavrilița. Durante i colloqui, ha lodato la generosa accoglienza da parte della Moldova dei rifugiati ucraini. E’ stata inoltre discussa la necessità di un approccio coordinato a livello europeo per fronteggiare i flussi di profughi provenienti dall’Ucraina.
Nell’ambito dell’aiuto sul posto, il 7 marzo la Svizzera ha inviato in Moldova una squadra di pronto intervento del Corpo svizzero di aiuto umanitario (CSA). Attualmente 14 membri del CSA sono in servizio nel Paese. In un centro di transito per profughi, che il presidente della Confederazione e la prima ministra moldava hanno visitato insieme martedì, lavora una squadra sanitaria svizzera composta da una pediatra, un’ostetrica e un’infermiera che contribuiscono a garantire le cure di base per mamme e bambini provenienti dall’Ucraina.
21.03.2022 – Il presidente della Confederazione Cassis incontra il primo ministro Morawiecki in Polonia e si reca alla frontiera per osservare la situazione sul posto
Lunedì 21 marzo 2022 il presidente della Confederazione Ignazio Cassis ha incontrato a Varsavia il primo ministro Mateusz Morawiecki con cui ha discusso della crisi provocata dall’attacco russo contro l’Ucraina. Al centro del colloquio l’emergenza umanitaria in Ucraina, i flussi di profughi, la situazione in Polonia e l’aiuto umanitario fornito dalla Svizzera.
Il presidente della Confederazione Cassis si è quindi recato a Dorohusk, sulla frontiera ucraino-polacca, dove ha visitato diverse installazioni adibite all’accoglienza dei profughi e all’aiuto umanitario della Svizzera a favore della popolazione in Ucraina.
14.3.2022 – Azioni di solidarietà per la popolazione in Ucraina: procedure da seguire
La generosità a favore del popolo ucraino si manifesta di città in città, di Cantone in Cantone. Affinché questo slancio di solidarietà possa rispondere al meglio ai bisogni della popolazione, la DSC desidera attirare l’attenzione su alcuni aspetti. Occorre infatti prendere alcune precauzioni per garantire che i vari aiuti forniti all’Ucraina rispondano a reali necessità. Nel documento seguente è disponibile un breve riassunto delle procedure da seguire.
11.03.2022 – Il Consiglio federale approva lo stanziamento di 80 milioni di franchi per l’aiuto umanitario della Svizzera in Ucraina e nella regione
A causa dell’intervento militare della Russia in Ucraina, ancora in corso, circa 12 milioni di persone necessitano di aiuti di emergenza. Nella sua seduta dell’11 marzo il Consiglio federale ha deciso di aumentare i fondi per l’aiuto umanitario in Ucraina e nella regione a 80 milioni di franchi.
11.03.2022 – Le domande di sorvolo del territorio elvetico presentate da parti al conflitto e da altri Stati, per voli destinati a prestare sostegno militare alle parti belligeranti, saranno respinte
Alla luce dell’aggressione russa in Ucraina il Consiglio federale ha esaminato come la Svizzera debba trattare le domande di sorvolo presentate nel contesto di questo conflitto armato. Nella sua seduta dell'11 marzo 2022 il Consiglio federale ha deciso che saranno respinte le domande seguenti:
- sorvoli da parte di velivoli militari delle parti belligeranti effettuati a scopo militare;
- sorvoli da parte di aeromobili di altri Stati destinati a prestare sostegno militare alle parti al conflitto, in particolare tramite la fornitura di materiale bellico.
Il divieto non si applica ai voli di aeromobili militari delle parti belligeranti e di altri Stati aventi scopo umanitario o medico, compreso il trasporto di feriti.
09.03.2022 – Giornata nazionale di solidarietà
Il presidente della Confederazione Ignazio Cassis ha aperto oggi 9 marzo la giornata di raccolta fondi presso i centralini della sede zurighese della Catena della Solidarietà. Ha risposto personalmente alle prime chiamate a sostegno della popolazione in Ucraina.
La sera si è unito alla popolazione per la campagna di donazioni organizzata in Piazza federale. «Sono impressionato dalla generosità del popolo svizzero a favore della popolazione in Ucraina» ha ribadito al termine della giornata.

09.03.2022 – Rintocco delle campane delle chiese in Svizzera: momento di raccoglimento per la pace
Hanno suonato all’unisono le campane delle chiese in Svizzera oggi alle 10:00. La Conferenza dei vescovi svizzeri, la Chiesa evangelica riformata e la Chiesa cattolica cristiana hanno invitato la popolazione a un momento di raccoglimento. L’azione è stata sostenuta anche dal presidente della Confederazione Ignazio Cassis, dalla presidente del Consiglio nazionale Irène Kälin e dal presidente del Consiglio degli Stati Thomas Hefti.
Il presidente della Confederazione ha partecipato al momento di raccoglimento a Neuhausen, nel Canton Sciaffusa.
08.03.2022 – Il presidente della Confederazione Ignazio Cassis lancia un appello alla solidarietà per la popolazione ucraina
In vista della Giornata nazionale di solidarietà a favore della popolazione in Ucraina, il presidente della Confederazione Ignazio Cassis ha rivolto un appello al popolo svizzero. In questo periodo caratterizzato dalla guerra, «è importante poter contare l’uno sull’altro e mostrare la nostra solidarietà verso la popolazione in Ucraina, colpita così duramente da questo conflitto» ha affermato nel suo discorso. La Giornata nazionale di solidarietà organizzata dalla Catena della Solidarietà offre l’occasione di esprimere la propria vicinanza e lasciare un segno tangibile.
Ignazio Cassis ha inoltre sottolineato che la Svizzera si posiziona con fermezza dalla parte del diritto e contro l'ingiustizia, dalla parte dell'umanità e contro la barbarie, e dalla parte di una democrazia attaccata senza motivo. «Lo facciamo da Paese neutrale, ma non come un Paese indifferente e passivo: non interveniamo militarmente, ma proteggiamo il diritto internazionale; proteggiamo le vittime e proteggiamo valori che appartengono anche a noi», ha affermato. «Agire in questo modo è compatibile con la nostra neutralità! Agire in questo modo significa essere solidali.»
Il presidente della Confederazione è rimasto colpito da quante persone in Svizzera si sono attivate per accogliere i rifugiati e da quante hanno già contribuito con donazioni. Ha anche sottolineato l’importanza di non cadere nell’errore di condannare la popolazione russa solo per la nazionalità. «Sono molti quelli che come noi si battono contro questa guerra e la rifiutano».
Messaggio del Presidente della Confederazione, Ignazio Cassis
07.03.2022 – La Svizzera invia altri aiuti umanitari in Ucraina
Oggi, lunedì 7 marzo, un quarto carico di beni di prima necessità sta viaggiando per ferrovia verso la Polonia e il confine ucraino. L’Aiuto umanitario svizzero ha creato un centro logistico per lo smistamento degli aiuti nella città polacca di Lublino al fine di coordinare da lì le operazioni di sostegno alla popolazione ucraina. Un’altra squadra di pronto intervento del Corpo svizzero di aiuto umanitario è stata inviata in Moldova. Il pacchetto di aiuti umanitari della Svizzera in questa prima fase ammonta a 8 milioni di franchi.
Il trasporto ferroviario di oggi costituisce il quarto carico di beni di prima necessità destinati alla popolazione ucraina in una settimana. Ulteriori forniture di aiuti umanitari saranno valutate e organizzate nei prossimi giorni dal Corpo svizzero di aiuto umanitario, che ha sede presso il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), in base alle concrete necessità e alle capacità.
In Ucraina la Svizzera sostiene già il Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR) e l’ONU, rispettivamente con 0,5 e 0,75 milioni di franchi. Alle organizzazioni internazionali e all’ONU andranno anche altri 6,5 milioni di franchi.
04.03.2022 – Azione di solidarietà delle Chiese nazionali: il presidente della Confederazione, i presidenti del Consiglio nazionale e del Consiglio degli Stati invitano a osservare un momento di raccoglimento per la pace
In segno di solidarietà con le persone colpite dalla guerra in Ucraina, alle ore 10.00 del mattino di mercoledì 9 marzo tutte le campane delle chiese in Svizzera rintoccheranno per tre minuti. La Conferenza dei vescovi svizzeri, la Chiesa evangelica riformata in Svizzera e la Chiesa cattolica cristiana della Svizzera invitano tutta la popolazione a fermarsi e osservare un momento di raccoglimento durante questa azione di solidarietà, sostenuta anche dal presidente della Confederazione Ignazio Cassis, dalla presidente del Consiglio nazionale Irène Kälin e dal presidente del Consiglio degli Stati Thomas Hefti.
02.03.2022 – «La solidarietà del popolo svizzero mi riempie di orgoglio»
In occasione della giornata di raccolta fondi a sostegno dei rifugiati ucraini organizzata dalle radio private, il presidente della Confederazione Ignazio Cassis ha sottolineato l’impegno della Svizzera nel fornire prontamente aiuti umanitari.
In un'intervista a Radio Energy, il presidente della Confederazione Ignazio Cassis si dice colpito dai tanti esempi che mostrano la grande volontà di aiutare che caratterizza il nostro Paese.
01.03.2022 – La Svizzera fornisce aiuti umanitari alla popolazione ucraina
La Svizzera sostiene la popolazione ucraina con circa 25 tonnellate di aiuti umanitari. L’Aiuto umanitario della Confederazione invia in Polonia beni di prima necessità e prodotti medico-sanitari messi a disposizione dalla Farmacia dell’esercito. Gli aiuti sono parte di un ampio pacchetto di sostegno svizzero del valore di circa 8 milioni di franchi.
01.03.2022 – Colloqui con i ministri degli esteri di Spagna e Canada
Il presidente della Confederazione Ignazio Cassis si è intrattenuto telefonicamente con la ministra degli esteri canadese Mélanie Jolie e il ministro degli esteri spagnolo José Manuel Albares Bueno. Al centro dei due colloqui l’attuale situazione in Ucraina.
28.02.2022 – Ambasciata svizzera a Kyiv chiusa temporaneamente
La situazione nella capitale ucraina Kyiv si è ulteriormente aggravata sul piano della sicurezza. Per questo motivo il 28 febbraio 2022 l'Ambasciata svizzera è stata chiusa temporaneamente. Il personale ancora sul posto (cinque persone, compreso l'ambasciatore svizzero) ha lasciato Kyiv. Il DFAE raccomanda ai cittadini e alle cittadine svizzeri in Ucraina di lasciare il Paese con i propri mezzi, se possibile e sicuro. In caso contrario, il DFAE consiglia di rimanere in un luogo sicuro. Si invita a osservare le istruzioni delle autorità locali e a prendere le precauzioni necessarie. I cittadini e le cittadine svizzeri che necessitano di assistenza possono contattare telefonicamente la Helpline del DFAE.
28.02.2022 – Dichiarazione del presidente della Confederazione sulla situazione in Ucraina, al Consiglio nazionale
28.02.2022 – La Svizzera si unisce alle sanzioni dell’UE contro la Russia

L’aggressione militare senza precedenti della Russia contro uno Stato sovrano europeo ha spinto il Consiglio federale a rivedere la propria prassi in materia di sanzioni. Nella riunione straordinaria del 28 febbraio 2022 il Consiglio federale ha deciso di sostenere le sanzioni dell’UE contro la Russia, rafforzandone così l’efficacia. Le sanzioni, principalmente di tipo materiale e finanziario, vengono messe in vigore dalla Svizzera d’intesa con l’UE. Il patrimonio delle persone e delle aziende elencate nell’allegato dell’ordinanza è congelato con effetto immediato e rimane in vigore il divieto di stipulare relazioni d’affari con tali persone e imprese.
Inoltre, la Svizzera applica con effetto immediato anche le sanzioni finanziarie comminate dall’UE al presidente russo Vladimir Putin, al primo ministro Michail Mišustin e al ministro degli esteri Sergej Lavrov. In questo modo il nostro Paese reagisce alle gravi violazioni del diritto internazionale di cui sono responsabili queste persone. Il divieto di importazione, esportazione e investimento nei confronti della Crimea e della città di Sebastopoli in vigore dal 2014 viene esteso alle regioni ucraine di Doneck e Lugansk, che non sono più sotto il controllo del governo ucraino.
Il Consiglio federale ha inoltre deciso di sospendere parzialmente l’accordo del 2009 sulla facilitazione del rilascio del visto per i cittadini russi. Infine, in accordo con i blocchi decisi da altri Paesi europei, è stata decretata la chiusura a partire da lunedì alle ore 15:00 dello spazio aereo svizzero per tutti i voli provenienti dalla Russia e i movimenti di volo di aeromobili con identificativo russo, ad eccezione dei voli a scopo umanitario, medico o diplomatico.
Nelle sue decisioni il Consiglio federale ha tenuto conto della neutralità e degli aspetti legati alla politica di pace, ribadendo la disponibilità della Svizzera a contribuire attivamente alla risoluzione del conflitto tramite i suoi buoni uffici.
28.02.2022 – Invio di beni di prima necessità alla popolazione ucraina
In questi giorni la Svizzera invierà circa 25 tonnellate di aiuti umanitari per un valore di otto milioni di franchi verso la Polonia (Varsavia). Il Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS) mette a disposizione medicamenti e materiale medico di prima necessità dalla farmacia dell’esercito. Gli aiuti sono destinati alla popolazione ucraina che si trova in Ucraina e nei Paesi confinanti. La consegna sarà coordinata dal Corpo svizzero di aiuto umanitario.
28.02.2022 – I dipendenti sfollati dall'ambasciata svizzera a Kyiv si trovano in Polonia
Il convoglio con le persone sfollate da Kyiv è giunto da poco in Polonia. Si tratta di otto impiegati dell'ambasciata svizzera, due accompagnatori e un piccolo gruppo di persone con legami con la Svizzera. Tutti si trovano in buona salute. L'ambasciata svizzera a Varsavia organizza il proseguimento del viaggio in Svizzera. Il convoglio è accompagnato da specialisti della sicurezza del DFAE e da membri dell'esercito, che avevano già sostenuto l'ambasciata nella gestione dell'emergenza prima dell'evacuazione.
28.02.2022 – La situazione in Ucraina tra i temi del Consiglio dei diritti umani a Ginevra

Il presidente della Confederazione Ignazio Cassis ha aperto oggi a Ginevra la 49a sessione del Consiglio dei diritti umani dell’ONU. Nel suo discorso ha fatto riferimento alla situazione in Ucraina: «Oggi siamo testimoni di una situazione che la maggior parte di noi non credeva possibile. La guerra infuria ancora una volta nel cuore dell'Europa. Sono profondamente addolorato di dover rivolgere queste parole oggi a Ginevra, la città della pace, dei diritti umani, dell'umanitarismo e del multilateralismo.»
Ignazio Cassis ha espresso compassione e solidarietà per le persone colpite dalla guerra in Ucraina e ha ribadito che il Consiglio federale condanna fermamente l'aggressione russa. La Svizzera ha invitato le parti in conflitto a rispettare il diritto internazionale umanitario e i diritti umani. Ha inoltre affermato con convinzione «che le istituzioni dei diritti umani presenti a Ginevra possono dare un importante contributo alla protezione dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario in Ucraina».
26.02.2022 – Il presidente della Confederazione al telefono con il presidente ucraino
In un messaggio via Twitter, il presidente della Confederazione Ignazio Cassis ha espresso la solidarietà della Svizzera al popolo ucraino.
25.02.2022 – Evacuazione parziale dell'Ambasciata svizzera a Kyiv

A causa del peggioramento delle condizioni di sicurezza, il DFAE ha deciso di evacuare parzialmente l'Ambasciata a Kyiv. Il personale trasferibile non indispensabile sul posto ha lasciato la rappresentanza. Si tratta di nove impiegati, accompagnati da tre persone, e di un piccolo gruppo di persone con un legame con la Svizzera.
25.02.2022 – La Svizzera inasprisce i provvedimenti
Il 25 febbraio 2022 il Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca (DEFR) ha modificato l'allegato 3 dell'ordinanza che istituisce provvedimenti per impedire l'aggiramento delle sanzioni internazionali in relazione alla situazione in Ucraina. Le modifiche entrano in vigore alle 18 di oggi.
L'estensione dell'allegato 3 (Divieto di apertura di nuove relazioni d’affari) è effettuata in conformità con diverse decisioni prese nell'Unione europea (UE). Si tratta di impedire un aggiramento attraverso il territorio svizzero delle sanzioni mirate, adottate dall'UE il 21 e 23 febbraio 2022.
Le modifiche entrano in vigore alle 18 di oggi.
24.02.2022 – Riunione straordinaria del Consiglio federale sulla situazione in Ucraina
Il presidente della Confederazione Ignazio Cassis ha rilasciato oggi una dichiarazione in merito all'intervento militare della Russia in Ucraina. In una riunione straordinaria il Consiglio federale si è confrontato sulla situazione attuale, prendendo decisioni relative alle sanzioni contro la Russia. Il Consiglio federale condanna l'intervento militare della Russia con la massima fermezza. Chiede alla Russia di ritirare immediatamente le sue truppe dal suolo ucraino.
«Oggi è una giornata triste, che non avremmo mai voluto vedere. Sul suolo europeo è iniziato un conflitto armato. Una situazione che malgrado gli sforzi diplomatici non si è riusciti a evitare. La crisi attuale non riguarda solo la Russia e l'Ucraina. Riguarda tutta l'Europa», ha affermato il presidente della Confederazione Ignazio Cassis nella sua dichiarazione.
Il capo del DFAE ha anche parlato della situazione dell'Ambasciata svizzera a Kyiv. A causa dell'escalation di violenza, l'Ambasciata è stata chiusa fino a nuovo avviso ma rimane raggiungibile telefonicamente. I membri del personale trasferibile continuano a lavorare presso gli uffici dell'Ambasciata e non verranno per il momento evacuati.
24.02.2022 – La Svizzera condanna fermamente l’intervento militare russo in Ucraina

23.02.2022 - Il Consiglio federale condanna l’azione russa ritenendola un atto che viola il diritto internazionale
Nella sua seduta del 23 febbraio 2022, il Consiglio federale ha discusso della situazione in Ucraina orientale. Condanna il riconoscimento da parte della Russia di due regioni come Stati indipendenti, dichiarandolo un atto contrario al diritto internazionale e una violazione dell’integrità territoriale e della sovranità dell’Ucraina. Il Consiglio federale vuole evitare che la Svizzera venga usata come piattaforma per aggirare le sanzioni imposte dall’Unione europea e intende quindi analizzare questi provvedimenti con attenzione.
Die Anerkennung der zwei Republiken Donetsk und Luhansk durch Russland ist eine Verletzung der territorialen Integrität und der Souveränität der Ukraine. Russland verletzt dadurch internationales Völkerrecht. Dies unterstrich EDA-Staatssekretärin Livia Leu heute an einer Medienkonferenz. Die Schweiz verurteile diese Verletzungen der Souveränität und territorialen Integrität der Ukraine durch Russland. Sie anerkennt die Unabhängigkeit dieser Gebiete nicht, sie sind nach wie vor Teil des ukrainischen Staatsgebiets.
Mit der Unterzeichnung der Dekrete «über die Anerkennung der Donetsker und Luhansker sogenannten Volksrepubliken» durch Präsident Wladimir Putin am 21. Februar 2022 hat Russland die nicht-regierungskontrollierten Gebiete im Osten der Ukraine als unabhängige Staaten anerkannt. Haben haben die beiden Kammern des russischen Parlaments die Verträge ratifiziert.
Staatssekretärin Leu äussert sich sehr beunruhigt über die Entsendung russischer Truppen in diese Gebiete. Es bestehe eine akute Gefahr, dass das Gewaltverbot dadurch verletzt wird. Die Schweiz ruft deshalb alle Seiten auf, das Völkerrecht, namentlich das humanitäre Völkerrecht einzuhalten, und unterstützt nachdrücklich den Vorrang des Völkerrechts. Diese Haltung wurde auch dem russischen Botschafter in der Schweiz mitgeteilt, der heute Vormittag ins EDA zitiert wurde.
Im Hinblick auf den Konflikt in der Ostukraine, der seit acht Jahren andauert, hat sich die Schweiz seit Beginn für eine friedliche Lösung im Rahmen der von der OSZE geleiteten Friedensverhandlungen, der Trilateralen Kontaktgruppe, eingesetzt. Auch im Zusammenhang mit der jüngsten Eskalation steht die Schweiz im Kontakt mit ihren Partnern, um abzuklären, wie die OSZE im Hinblick auf die Deeskalation unterstützt werden kann. Staatssekretärin Leu unterstrich, dass die Schweiz einen Dialog mit allen Seiten unterhält und bereit ist, aktiv zur Entspannung der Lage beizutragen – auch im Rahmen ihrer Guten Dienste.
EDA steht im Kontakt mit Schweizer Staatsangehörigen in der Ukraine
Bei der Schweizer Botschaft in Kyiv sind derzeit 296 Schweizer Staatsangehörige registriert. Dabei handle es sich um Schweizer Bürgerinnen und Bürger, Doppelbürgerinnen und -bürger sowie Familienangehörige von Schweizer Staatsangehörigen, sagte Hans-Peter Lenz, Chef des Krisenmanagement-Zentrums (KMZ) im EDA. Zehn registrierte Personen leben laut Lenz in der Region Donetsk. «Das EDA kümmert sich um die Schweizer Staatsangehörigen und ist regelmässig per Telefon oder E-Mail mit ihnen in Kontakt», sagte der KMZ-Chef.
Die Schweizer Botschaft in Kyiv sei offen und operationell, sagte Lenz. Sie erbringe im normalen Rahmen konsularische Dienstleistungen und nehme ihre diplomatischen Aufgaben wahr. «Das Personal der Botschaft ist wohlauf», so Lenz weiter.