Lavoratrici durante il controllo finale di pezzi di automobili in un’impresa SCORE in India.
Sustaining Competitive and Responsible Enterprises Programm (SCORE) © IAO

Piano d’azione nazionale economia e diritti umani

Il PAN chiarisce il modo in cui la Svizzera attua i principi guida dell’ONU. È strutturato sulla base dei tre pilastri che sottostanno a questi principi, ognuno dei quali prevede misure e obiettivi. 

Responsabilità d’impresa

La Confederazione ritiene opportuno sostenere le imprese nell’attuazione dei Principi guida dell’ONU. Al contempo intende adottare misure affinché queste rispettino i diritti umani e attuino le leggi vigenti. La responsabilità delle imprese di rispettare i diritti umani completa l’obbligo di protezione dello Stato.

Esame dell’obbligo di diligenza in materia di rispetto dei diritti umani

Onde venire incontro al loro dovere di diligenza, le imprese esposte a rischi particolarmente elevati in materia di diritti umani devono definire principi e procedure per il proprio campo di attività commisurati alle dimensioni aziendali, al settore economico, all’area geografica e alle possibilità specifiche. Lo scopo è di ridurre il rischio di violazioni dei diritti umani.

Accesso al risarcimento per le persone interessate

Le persone interessate devono avere possibilità di presentare ricorso nel caso in cui imprese svizzere siano coinvolte in violazioni dei diritti umani. Ciò vale anche per violazioni commesse da imprese (svizzere) all’estero, se le persone interessate non hanno possibilità di denuncia nello Stato ospite. Il Consiglio federale si basa sul funzionante sistema giudiziario svizzero e su meccanismi alternativi extragiudiziari in materia di composizione delle controversie.

In determinate circostanze il diritto svizzero prevede la possibilità di presentare ricorsi e reclami per coloro che ritengono di aver subito una violazione di un proprio diritto da parte di un’impresa svizzera. La competenza dei tribunali svizzeri e il diritto applicabile vanno valutati caso per caso.

Materie prime e diritti umani

Quello delle materie prime è un settore dell’economia particolarmente esposto al rischio di violazioni dei diritti umani e danneggiamento dell’ambiente nelle attività estrattive di carbone, oro e argento, cobalto e tungsteno, soprattutto in contesti fragili.

Il DFAE e la SECO, su incarico del Consiglio federale, hanno lanciato, specificamente per il settore estrattivo, linee guida per una buona prassi di rispetto dei diritti umani basate sulle direttive internazionali esistenti dell’ONU e dell’OCSE e sui principi volontari sulla sicurezza e i diritti umani. Queste linee guida sono il risultato di una vasta collaborazione con imprese estrattive, organizzazioni non governative e il Cantone di Ginevra, nel quale hanno sede molte di queste società. È attualmente disponibile una versione online di questo documento.

Guida: attuazione dei Principi guida dell'ONU (en)

La Svizzera e il settore dell’oro

Nel novembre del 2018 il Consiglio federale ha presentato il suo rapporto sul commercio di oro prodotto in violazione dei diritti umani, nel quale passa in rassegna il settore aurifero in Svizzera e raccomanda misure attuabili dall’Amministrazione federale. L’Esecutivo ritiene che si debba agire a livello di trasparenza e delle catene di approvvigionamento dell’oro. La tracciabilità dell’origine del metallo prezioso è fondamentale, poiché solo essa consente di evitare che l’oro estratto in violazione dei diritti umani sia importato in Svizzera. Il Consiglio federale propone inoltre di rafforzare il dialogo multipartitico e la cooperazione allo sviluppo nel settore dell’estrazione responsabile dell’oro.

Rapporto del Consiglio federale sul commercio dell’oro e i diritti umani, comunicato stampa, Consiglio federale, 14.11.2018

Principi volontari sulla sicurezza e i diritti umani

I Principi volontari sulla sicurezza e i diritti umani fungono da linee guida per le imprese del settore minerario, petrolifero e del gas. Il loro scopo è aiutare a identificare i rischi affinché le società possano onorare il loro obbligo di diligenza e adottare misure per evitare violazioni dei diritti umani e l’acuirsi di eventuali conflitti.

La Svizzera, che è membro di questa iniziativa dal 2011 e nel 2019-2020 la presiede, si adopera affinché il maggior numero possibile di governi aderisca ai principi volontari e promuove il dialogo tra autorità, economia privata e società civile. Con il suo impegno, la Svizzera crea sinergie tra il Codice di condotta internazionale per i servizi privati di sicurezza, i principi volontari e i Principi guida delle Nazioni Unite su imprese e diritti umani.

Principi volontari sulla sicurezza e i diritti umani (en)

Codice di condotta per i servizi privati di sicurezza

Il Codice di condotta internazionale per i servizi privati di sicurezza (International Code of Conduct, ICoC) è stato redatto dieci anni fa. Obbliga le imprese di sicurezza private a rispettare i diritti umani e il diritto internazionale umanitario e ne impedisce la violazione. La Svizzera ha svolto un ruolo chiave nell’adozione del codice e presiede il comitato direttivo dell’associazione. Inoltre, promuove il dialogo tra i servizi privati di sicurezza, gli Stati e le ONG.

Codice di condotta internazionale per i servizi privati di sicurezza

Sport e diritti umani

La Svizzera si impegna affinché i diritti umani siano rispettati anche nel settore dello sport, a tutti i livelli, e i Principi guida delle Nazioni Unite su imprese e diritti umani siano attuati nei grandi eventi sportivi.

Dal 2015 elabora norme e direttive insieme alle associazioni sportive internazionali – come il Comitato internazionale olimpico (CIO) e la Federazione internazionale di calcio (FIFA) –, nonché con atleti e atlete, Stati, sponsor, organizzazioni non governative e altre organizzazioni internazionali.

Il Centro per lo sport e i diritti umani, istituito nel 2018 e diventato nel 2021 un’associazione di diritto svizzero con sede a Ginevra, promuove lo sviluppo di approcci efficaci volti a prevenire, attenuare e porre rimedio alle violazioni dei diritti umani in ambito sportivo. Il Centro, in qualità di piattaforma multistakeholder, si adopera per lo sviluppo di capacità e lo scambio di conoscenze, e fornisce sostegno agli attori coinvolti nel rafforzamento di meccanismi di trasparenza e responsabilizzazione.

Centro per lo sport e i diritti umani

La Svizzera ha partecipato attivamente all’istituzione del centro per lo sport e i diritti umani di Ginevra, il cui obiettivo è promuovere il rispetto dei diritti umani soprattutto nei grandi eventi sportivi di caratura internazionale.

Il centro è sostenuto non soltanto dai governi, dal CIO, dalla FIFA e da sportivi e sportive, bensì anche dall’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE), dal Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia (UNICEF), dall’Alto Commissariato dell’ONU per i diritti umani, da associazioni internazionali di datori di lavoro e lavoratori e da organizzazioni per la promozione dei diritti umani come Amnesty International e Human Rights Watch nonché da imprese multinazionali che sponsorizzano grandi eventi. Tutti questi attori dialogano per sviluppare processi che garantiscano una sintonia tra grandi eventi sportivi e diritti umani.

Il centro ha sede a Ginevra presso l’Istituto per i diritti umani e le imprese (IHRB, Institute for Human Rights and Business) e dalla sua istituzione nel giugno del 2018 è presieduto dall’ex presidentessa irlandese Mary Robinson.

Centro per lo sport e i diritti umani (en)

Nuove tecnologie e diritti umani

La Svizzera si impegna per il rispetto dei diritti umani nello spazio digitale e in relazione alle nuove tecnologie. A questo scopo ha sostenuto l’elaborazione di linee guida per l’applicazione dei Principi dell’ONU a questioni chiave relative allo sviluppo, all’uso e alla governance delle tecnologie digitali. Tramite iniziative di vario genere promuove inoltre un ciberspazio aperto, libero e sicuro e si batte contro le chiusure abusive di Internet da parte dei governi. 

Strategia di politica estera digitale 2021–2024 (PDF, 48 Pagine, 2.9 MB, italiano)

Una politica estera coerente nello spazio digitale

Principi guida delle Nazioni Unite su imprese e diritti umani

Il Consiglio dei diritti umani dell’ONU ha emanato per la prima volta nel 2011 principi internazionali sulla responsabilità statale e di impresa e sull’obbligo di diligenza per la tutela dei diritti umani.

  1. Gli Stati hanno il dovere di tutelare i diritti umani. Con le loro politiche, normative e i loro sistemi giudiziari devono fare in modo che il mondo economico rispetti i diritti umani.
  2. Le imprese hanno un obbligo di diligenza e sono esse stesse responsabili in prima linea per il rispetto dei diritti umani. In caso di violazione di tali diritti devono garantire un’adeguata riparazione.
  3. Gli Stati devono far sì che in caso di violazioni dei diritti umani, le persone colpite abbiano accesso a rimedi giudiziari ed extragiudiziari affinché le imprese siano obbligate a rendere conto del loro operato. Principes directeurs des Nations Unies relatifs aux entreprises et aux droits de l’homme

Ultima modifica 08.01.2024

Contatto

Divisione Pace e diritti umani

Bundesgasse 32
3003 Berna

Telefono

+41 58 462 30 50

Inizio pagina