Combattimenti in Sudan: il DFAE ha chiuso l'Ambasciata e sfollato il personale trasferibile
Violenti scontri nel centro della capitale Khartoum hanno bruscamente interrotto il processo di transizione portato avanti dal Sudan negli ultimi anni. La Svizzera ha sempre sostenuto la transizione verso la democrazia in questo Paese dell'Africa nord-orientale. Alla luce della recente escalation di violenza, la sicurezza dei cittadini e delle cittadine svizzeri e del personale dell'Ambasciata svizzera è prioritaria per il DFAE, che ha attivato una cellula di crisi interdipartimentale.
Zerstörte Flugzeuge auf dem Flughafen von Khartum: Die prekäre Sicherheitslage in der sudanesischen Hauptstadt erschwert die Evakuierung aus der Gefahrenzone. © Keystone
28.04.2023 – Circa 50 persone legate alla Svizzera hanno lasciato il Sudan
Secondo le informazioni a disposizione dal DFAE, sono circa 50 persone legate alla Svizzera che hanno potuto lasciare il Paese tra il 24 e il 27 aprile 2023 con i trasporti organizzati da Paesi terzi (in particolare Francia, Germania, Paesi Bassi, Svezia, Giordania, Regno dell'Arabia Saudita e Regno Unito).
Il DFAE sostiene i cittadini e le cittadine svizzeri in Sudan sulla base della legge sugli Svizzeri all'estero e nella misure delle sue possibilità. Non appena vengono confermate opzioni di volo concrete da Paesi terzi, il DFAE informa le persone registrate e le invita a trasmettere i propri dati nel caso in cui vogliano lasciare il Paese. Vengono in seguito condivise tutte le informazioni sui voli da Khartoum. Le persone che si sono annunciate ricevono inoltre dal DFAE un attestato di «lasciapassare».
Le informazioni fornite pongono l’accento sulla responsabilità individuale e i rischi per la sicurezza. La decisione di lasciare il Paese è infatti individuale. Non sussiste alcun diritto alla protezione consolare.
25.04.2023 - Quattro cittadini svizzeri lasciano il Sudan con il sostegno di Germania e Paesi Bassi
Quattro cittadini svizzeri hanno potuto lasciare il Sudan lunedì con i voli organizzati da Germania e Paesi Bassi. Due persone sono state rimpatriate in Germania e le altre due nei Paesi Bassi.
Il DFAE, attraverso il suo Centro di gestione delle crisi (KMZ), continua ad adoperarsi per sostenere i cittadini e le cittadine svizzeri che vorrebbero lasciare il Sudan.
25.04.2023 – Il personale dell'Ambasciata sfollato da Khartoum raggiunge la Svizzera
Martedì mattina sono atterrati a Berna sei membri del personale trasferibile dell'Ambasciata e tre persone di accompagnamento. Domenica avevano lasciato Khartoum e raggiunto Gibuti in aereo. Ad accoglierli a Berna c'era il capo del DFAE, il consigliere federale Ignazio Cassis. «È un grande sollievo poter accogliere qui a Belp questa mattina il nostro personale trasferibile», ha dichiarato il consigliere federale Cassis davanti alle collaboratrici e ai collaboratori atterrati verso le 6 del mattino all’aeroporto. La situazione a Khartoum è infatti peggiorata rapidamente negli ultimi giorni. Un aereo dell'aeronautica militare ha prelevato il personale sfollato a Gibuti ieri sera. Il capo del DFAE ha ringraziato l'ambasciatore Christian Winter per aver guidato l'evacuazione del personale dell'Ambasciata «con sangue freddo e nervi saldi».
23.04.2023 – Il DFAE ha chiuso l'Ambasciata e sfollato il personale trasferibile
Da domenica 23 aprile 2023 l'Ambasciata di Svizzera a Karthum rimane chiusa. Il personale trasferibile dell'Ambasciata e le persone di accompagnamento sono state sfollate grazie alla collaborazione con vari partner e Paesi terzi.
Il personale sta bene. Due persone sono in viaggio verso l'Etiopia, il resto del personale è stato sfollato e condotto a Gibuti grazie al sostegno della Francia.
Si sta lavorando per aiutare il più possibile i cittadini e le cittadine svizzeri in Sudan in queste circostanze difficili. La Svizzera non organizza partenze per i cittadini e le cittadine svizzeri in Sudan, ma lavora in stretta collaborazione con Paesi terzi e partner in questo campo, dove possibile. I cittadini e le cittadine svizzeri che necessitano di assistenza possono contattare la Helpline del DFAE. I consigli di viaggio per il Sudan pubblicati sulla pagina web dedicata riflettono la valutazione della situazione attuale. I consigli vengono rivisti costantemente e adattati in caso di cambiamenti nella valutazione. Si prega di notare anche le informazioni di viaggio indipendenti dal Paese presenti sullo stesso sito web.
21.04.2023 – Combattimenti in Sudan: il DFAE esamina le opzioni per evacuare i cittadini svizzeri
Dal 17 aprile 2023, in Sudan la situazione sul piano della sicurezza si è notevolmente deteriorata. Sabato scorso è iniziato il violento scontro tra l’esercito regolare sudanese e le milizie paramilitari delle Rapid Support Forces (RSF). I combattimenti nel centro della capitale Khartoum sono la conseguenza e la manifestazione tangibile della lotta di potere tra due generali a capo di due eserciti.
Il DFAE è molto preoccupato per lo scoppio delle violenze. In un tweet del 18 aprile 2022 ha chiesto alle parti in conflitto di porre immediatamente fine alle ostilità e di avviare un dialogo reciproco.
Da allora, tuttavia, lo stato di sicurezza è peggiorato ulteriormente. Anche gli appelli internazionali per un cessate il fuoco almeno temporaneo sono rimasti inascoltati. Pertanto il DFAE sta esaminando varie opzioni per evacuare dalla zona di conflitto sia le cittadine e i cittadini svizzeri sia una parte del personale dell’Ambasciata di Svizzera a Khartoum, la cui sicurezza rappresenta una priorità per il Centro di gestione delle crisi (KMZ) del DFAE.
Circa 100 persone con cittadinanza svizzera registrate in Sudan
Attualmente, presso l’Ambasciata di Svizzera a Khartoum sono registrate circa 100 persone con cittadinanza svizzera. Altre sei persone si sono registrate su «Travel Admin», l’applicazione viaggi del DFAE. Il Dipartimento è a conoscenza della presenza di alcuni turisti con cittadinanza svizzera nelle acque sudanesi del Mar Rosso e informa le persone interessate come pure i loro familiari, sostenendoli per quanto possibile. Finora quasi dieci persone hanno comunicato di essere potenzialmente interessate a un’eventuale partenza organizzata.
Data la sicurezza precaria, la cellula di crisi del KMZ, attiva in Sudan fin dall’inizio dei combattimenti, incontra evidenti difficoltà a organizzare un’evacuazione. «Per una simile operazione è necessario che le condizioni di sicurezza siano soddisfatte. In particolare occorrono un aeroporto funzionante nella regione di Khartoum, uno spazio aereo sicuro e vie di accesso protette con le dovute garanzie e con il sostegno delle parti in conflitto», afferma Serge Bavaud, capo del KMZ. L’Ambasciata di Svizzera a Khartoum si tiene costantemente in contatto con gli altri Paesi per scambiare informazioni ed esplorare possibilità per operazioni di evacuazione congiunte. Finora, tuttavia, nessun Paese ha potuto allontanare i propri cittadini e cittadine dalla zona a rischio.
L’Ambasciata di Svizzera a Khartoum ha ridotto le proprie attività: rimane disponibile per fornire supporto in casi di emergenza nei limiti delle sue possibilità, ma ha sospeso i suoi servizi per quanto riguarda le visite e le domande di visti. Il dispositivo di crisi previsto in questi casi è stato attivato e anche grazie alla collaborazione con il KMZ di Berna le misure di sicurezza per il personale in loco vengono costantemente aggiornate.