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Nel suo discorso d'inaugurazione, Didier Burkhalter ha messo in evidenza la minaccia che il terrorismo rappresenta per tutti gli Stati partecipanti dell’OSCE.
Visto il suo approccio integrato alla sicurezza, l'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) riveste un ruolo importante nella lotta contro questo fenomeno, ha sottolineato Didier Burkhalter, in qualità di presidente in carica dell'OSCE, davanti a circa 200 esperti degli Stati partecipanti dell'OSCE (coordinatori nazionali per la lotta contro il terrorismo e altri delegati dei Governi, rappresentanti della società civile [ONG] e del mondo accademico) riuniti all'Hotel Victoria Jungfrau per la conferenza intitolata «Il ruolo dell’OSCE nella lotta alle attuali sfide legate al terrorismo».
Nel suo discorso, Didier Burkhalter ha insistito sul fatto che le strategie antiterrorismo possono portare a risultati sostenibili solo se realizzate in modo legale, trasparente e responsabile. Il rispetto assoluto di tutti gli obblighi ai sensi del diritto internazionale è una priorità della lotta svizzera contro il terrorismo.
Oltre alla questione del rispetto dei diritti dell'uomo nella lotta contro il terrorismo, gli esperti riuniti a Interlaken tratteranno la questione dei sequestri con richiesta di riscatto («kidnapping for ransom») che costituiscono una delle fonti più importanti del finanziamento del terrorismo.
Nel mettere in agenda questo tema, la presidenza svizzera dell'OSCE intende creare un fronte unito di Stati determinati a combattere i sequestri con richiesta di riscatto come fonte di finanziamento del terrorismo.
La Svizzera ha informato sulla propria politica di non pagamento di riscatti, fondata su tre priorità: 1) prevenire al fine di dissuadere i cittadini svizzeri dal viaggiare in contesti ad alto rischio di sequestro; 2) aumentare il numero dei Paesi che aderiscono a una politica di non pagamento di riscatti; 3) intensificare la cooperazione internazionale su casi concreti di sequestro per ottenere la liberazione sicura degli ostaggi in buona salute.
Gli esperti affronteranno anche il tema dei «combattenti stranieri» («Foreign Fighters»). Gli Stati partecipanti dell'OSCE devono infatti far fronte al fenomeno di propri cittadini o residenti che raggiungono gruppi armati e prendono parte a ostilità all'estero. Secondo alcune stime, quasi 2000 cittadini o residenti di Stati partecipanti dell'OSCE sarebbero attivi come «combattenti stranieri» in Siria. La presidenza svizzera dell'OSCE desidera promuovere la riflessione sulle misure da prendere per prevenire e contenere questo fenomeno, visto che gli Stati dovranno gestire anche il rimpatrio di alcune di queste persone, che possono rappresentare una minaccia per la sicurezza interna.
Al termine della conferenza, martedì 29 aprile, la presidenza svizzera dell'OSCE presenterà conclusioni che dovrebbero fungere da punto di riferimento per le discussioni future in materia di lotta contro il terrorismo in seno all'Organizzazione.
Informazioni supplementari:
Allocuzione del presidente della Confederazione Didier Burkhalter
Dossier web del DFAE sull'OSCE
OSCE: Lotta contro il terrorismo (en)
Twitter sulla presidenza svizzera dell'OSCE
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